LIBERTA’ DI STAMPA, LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE

“E’ a rischio la libertà di stampa?” La domanda l’ha posta oggi pomeriggio, in consiglio comunale a Fabriano, tutta l’opposizione che ha protestato imbavagliandosi e preannunciando un ordine del giorno sul “caso Gattucci”. “Esprimiamo la più profonda preoccupazione per quanto accaduto nei confronti del giornalista Daniele Gattucci – si legge in un comunicato – che, a seguito di sue dichiarazioni fatte sui social network di critica nei confronti dell’Amministrazione comunale, è stato epurato dalla “chat” del Comune, cancellato da uno strumento che fornisce ai giornalisti comunicazioni per svolgere la loro attività. Ciò mette in pericolo la libertà di pensiero e di cronaca. Siamo tutti Daniele Gattucci perché ognuno di noi potrebbe, un domani, trovarsi in disaccordo con l’Amministrazione. Già siamo testimoni di come vi sia un generale accanimento sui social network nei confronti di chi si permetta di contestare l’operato del Sindaco; ora si è superato un limite che nessuno poteva immaginare, un “Editto Bulgaro” che offende tutta la città e che tutta la città deve condannare nel modo più assoluto. Non ci faremo intimorire da chi, con arroganza, pretende di mettere un bavaglio al pensiero non allineato. Non faremo mai – è la conclusione – un passo indietro sulla difesa della libertà di esprimere la propria opinione e di promuovere un dibattito sereno e rispettoso, perché è su questo che si basa la democrazia”.

Il sindaco, Gabriele Santarelli, ha replicato con fermezza. “Lo rifarei – ha dichiarato il primo cittadino – perché chi si esprime pubblicamente ha l’obbligo di approfondire prima di scrivere certe affermazioni. La chat non era istituzionale, ma usata per avere un’informazione più snella. Recentemente ci sono stati commenti lesivi anche verso dipendenti comunali e per questo è stato estromesso. Non è stata fatta nessuna censura. Da parte nostra c’è sempre massima disponibilità e collaborazione nei confronti di chi ci chiama a qualsiasi ora del giorno e della notte per rispondere alle domande e consentire ai giornalisti di fare al meglio il proprio lavoro. La chat comunque è stata chiusa proprio perchè ormai era diventato impossibile gestirla in presenza di chi la utilizzava esclusivamente per colpire l’Amministrazione e i suoi dipendenti. Esiste un codice deontologico che tra le altre cose richiama gli iscritti all’albo: come  il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede; difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti; applica i principi deontologici nell’uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network”. La querelle è solo all’inizio.

m.a.