RISSA DOPO LA PARTITA, INDAGINI IN CORSO

Sfilano in caserma i tifosi, i calciatori e i dirigenti delle due società coinvolte, sabato scorso 2 dicembre, nella maxi rissa post derby tra A.P.D Cerreto e Virtus Fabriano, categoria Allievi, girone A, che si è disputata al Palacarifac della piccola cittadina a confine tra le province di Ancona e Macerata. I carabinieri, da alcuni giorni, stanno procedendo all’identificazione di tutte le persone che stavano assistendo alla partita di calcio a 5 che ha visto la vittoria, 8 a 6, della squadra di casa di Cerreto d’Esi. Si sta così cercando di ricostruire l’estata dinamica di quello che è avvenuto la settimana scorsa che ha provocato il ferimento di due quindicenni della Virtus che sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale Profili e il pronunciamento del giudice sportivo. Quest’ultimo, in base alla documentazione prodotta dall’arbitro, ha elevato una multa da 600 euro per A.P.D. Cerreto e una da 300 euro per gli avversari della città della carta. Non è escluso che la vicenda, una volta sentiti i testimoni di entrambe le compagini, possa concludersi con la denuncia di alcuni per rissa. C’è rabbia per come si è finito il derby tra i giovanissimi delle due squadre. A vincere, infatti, non è stato lo sport. Due calciatori sono stati medicati dai sanitari: uno è stato soccorso a bordo campo dal 118 dopo che è stato raggiunto al volto da un cazzotto; il suo compagno di squadra, invece, è stato trasportato precauzionalmente dal papà al Profili. Qui i medici hanno riscontrato ferite al gomito riconducibili al finale da partita da brividi. A fine partita i giocatori si stavano salutando con l’arbitro quando sono entrati sul terreno di gioco i sostenitori delle due squadre, in tutto circa 30 persone. Inizialmente sembrava un’invasione di campo pacifica da parte del pubblico composto da genitori e amici dei giocatori, invece, improvvisamente, qualcuno deve essersi lasciato sfuggire parole offensive o critiche eccessive che hanno innescato la rissa e il ferimento dei due ragazzi.

m.a.