L’ALA A NON VERRÀ DEMOLITA

L’ala A dell’ospedale Profili di Fabriano inagibile per 4.500 metri quadrati a seguito delle scosse sismiche di ottobre 2016, non verrà verrà demolita: c’è il vincolo della Sovrintendenza e dovrà essere riqualificata e ristrutturata completamente.
Sulle liste di attesa nulla di nuovo: le richieste di prestazioni sono in aumento con l’arrivo di utenti anche dal Maceratese, dalla Vallesina e da Arcevia e questo, insieme alla carenza di personale, può aver fatto diluire i tempi di un esame. ”Parliamo – ci tengono a precisare dalla direzione ospedaliera – di esami senza criterio di urgenza espresso con una delle quattro lettere poste sulla ricetta rossa. Poi, questione non secondaria, non si può più fare riferimento a un singolo ospedale, in questo caso il Profili, ma ai nosocomi dell’Area Vasta 2”. Effettivamente ieri pomeriggio abbiamo provato a prenotare tramite Cup unico una visita chirurgica con urgenza di tipo B, da ottenere entro 10 giorni, e il posto c’era sia a Fabriano che a Jesi, l’ospedale più vicino nella provincia di Ancona. Polemizzano i cittadini costretti a lunghe file o a spostarsi in altre strutture. Per una colonscopia un uomo ha atteso 14 mesi, un altro ha aspettato 6 mesi per una visita cardiologica con elettrocardiogramma, 9 mesi, invece, è il tempo che deve attendere una donna residente in città per fare un’ecografia ai reni. Tutte prestazioni prenotate a Fabriano perché molti non se la sentono, per motivi personali o economici, di andare fuori città. Diverse anche le segnalazioni arrivate ieri: a una donna di mezza età è stato detto di attendere 9 mesi per una risonanza cervicale. ”Ho dolore – spiega con un pizzico di polemica – ma il mio medico di famiglia non mi ha messo l’urgenza sull’impegnativa. Per non aspettare giugno 2018 andrò a pagamento. Ho trovato posto per la settimana prossima”. Tra i reparti dove le liste sono molto più lunghe c’è Oculistica che, con il sisma, aveva perso parte dei suoi locali. Al momento non si riesce a prenotare una visita per i prossimi mesi tramite Cup e gli operatori telefonici riferiscono di riprovare più avanti.
Mentre prosegue il ritorno alla normalità con il trasferimento di alcuni servizi da una parte all’altra dell’ospedale, è stata esclusa definitivamente la demolizione dell’ala A seriamente danneggiata dal sisma nella parte vecchia del Profili. Quei 4.500 metri quadrati inagibili verranno ristrutturati. Sono state già stanziate adeguate risorse per il ripristino con il miglioramento dell’indice di resistenza al sisma di quella parte chiusa da un anno: 12 mesi fa lo spostamento urgente di uffici e laboratori che generò non pochi disagi tra gli utenti.