LOURDES, UN DONO CHE SI RINNOVA – il racconto di Federica Stroppa

di Federica Stroppa

Dal 25 al 30 settembre si è svolto il pellegrinaggio nazionale Unitalsi, per me è stato inaspettato, non lo avevo programmato. Ma si sa la parola programmazione mal si concilia con il volere di Dio e il disegno che Proprio per questo motivo mano a mano che si avvicinava la partenza ,sentivo il bisogno di affrontare questo viaggio. Sono stata invitata a Lourdes dalla sezione Unitalsi Marchigiana per offrire la mia testimonianza durante la processione Mariana dei flambeaux, l’emozione per questo mio servizio non ha certo ridimensionato tutti i momenti intensi che ho vissuto. Questo pellegrinaggio è stato eccezionale sin dal viaggio, per la prima volta affrontato in pullman che mi ha portato a conoscere più a fondo tutti i miei compagni. Il cammino verso la grotta di Massabielle ci ha portato ad essere una comunità. Quando si arriva a Lourdes la prima cosa che si fa è andare a farsi il segno della croce davanti alla grotta, è come entrare in casa e salutare la mamma, io ho condiviso questo momento con Carlo. Ogni giornata a Lourdes l’ho vissuta come un grande dono, ed alcuni momenti hanno lasciato un segno ,che credo fortemente che mi accompagneranno in ogni momento della mia vita. Uno di questi momenti è stato il bagno alle piscine condiviso con Giorgia, Monica e Natascia, questo l’ha reso ancora più intenso. Da quasi venti anni non facevo questo atto di fede e vi assicuro che camminare in quell’ acqua sorretta da degli eccezionali volontari mi ha reso grata per tutto quello che ho. Nello stesso giorno ho partecipato alla celebrazione eucaristica davanti alla grotta con Anna ,Vanda e Giovanna, semplice oppure così potente da lasciati senza parole. E finalmente eccomi arrivata al giorno della testimonianza all’interno della processione aux flambeaux, per cui devo ringraziare Giorgia Rinaldi e Massimo Graciotti che hanno fortemente voluto la mia partecipazione al pellegrinaggio. L’emozione era tantissima ma in quel momento sul sagrato della chiesa erano tutti con me la mia famiglia gli amici di vecchia data e quelli trovati lungo questo cammino. Per farvi rivivere in parte queste emozioni ecco le mie parole:

Grandi Cose

Il Signore ha fatto grandi cose in me dal momento che ha unito in matrimonio mia madre e mio padre. Si sono scelti ed hanno desiderato ed accettato me così tanto da superare tutti i miei problemi. Non è stato facile per i miei genitori trovarsi di fronte ad un scricciolo di un chilo e mezzo pieno di problemi ma che loro amavano già tantissimo. Quali cose farà? Quale è il disegno di Dio su di lei? Il Signore già sapeva che avrei vissuto in una grande famiglia ed ha aggiunto anche mio fratello un altro pezzo di questa roccia. Il Signore ha continuato a fare grandi cose in me facendomi incontrare persone eccezionali e non solo. Ma questo fa parte della vita forse le persone che mi hanno fatto soffrire e messo in difficoltà servivano al Signore per fare le grandi cose che Lui aveva in serbo per me. Lo sport è stato ed è un momento importante nella mia vita non avrei mai immaginato nel 2009 di poter raggiungere la convocazione in nazionale. Questo grazie alla polisportiva Mirasole e a degli allenatori duri in vasca ma veri amici fuori, che mi hanno fatto, e continuano a farmi superare i miei limiti e vincere ancora arrivata ai quarant’ anni. Ho vissuto lo sport non solo pensando alle gare ma anche per mettermi alla prova in altri campi come il corso fatto per acquisire il brevetto da sub. Non sono stata sempre una nuotatrice ho praticato anche equitazione facendo concorsi di dressage riportando a casa delle belle vittorie. Come potete capire nonostante i miei limiti è difficile tenermi ferma forse questa è un altra grande cosa che il Signore ha fatto in me. Ma il Signore non finisce mai di stupirmi infatti nella mia nuova avventura giornalistica sto accogliendo nuove amicizie e cerco di farmi consigliare per mettere a frutto i miei talenti. Forse la più grande cosa che il Signore sta facendo in me, riguarda la mia carrozzina che io non vedo come una “prigione ” ma un mezzo di trasporto che mi permette di vivere a pieno questo grande dono la vita con tutti gli amici e le persone che incontrerò lungo questo viaggio. Le emozioni in questa serata erano solo all’inizio, visto che grazie all’aiuto di Massimo e Natasha sono potuta passare a piedi sotto la grotta, lasciandoci la mia testimonianza, la mia personale preghiera per un semplice immenso Grazie. Ho avuto la possibilità di condividere alcuni dei momenti più intensi di questo pellegrinaggio con Natascia Togni una ragazza di Fabriano alla sua prima esperienza a Lourdes. È stato emozionante condividere con lei il passaggio sotto la grotta, ed il bagno alle piscine, vedere nei suoi occhi la gioia ed anche le lacrime. Ho conosciuto una persona eccezionale, che mi ha detto: “Federica forse la prossima volta tornerò da volontaria, voglio fare qualcosa di più”. È stato un pellegrinaggio ricco di amicizia , sorrisi e alla fine del viaggio come Bernadette abbiamo detto “non dimenticherò nessuno”.