SAN FRANCESCO SECONDO LA GRAZIA E L’ARTE DEL GENTILESCHI

Domani, mercoledì, è il 4 ottobre giorno in cui ricordiamo il Santo Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi. La Storia dell’arte ha reso onore a San Francesco con grandi capolavori, da Giotto, Caravaggio, al Carracci, Tiziano, Zurbaran, ecc.. Quest’anno abbiamo scelto il bellissimo “San Francesco sorretto dall’angelo”, conservato presso la Galleria di Palazzo Barberini di Roma. Tra l’altro l’opera è stata esposta nella bellissima ed originale mostra “Fratelli in Italia” in occasione dell’edizione di Poiesis 2011 a Fabriano, di recente invece presso la mostra su San Francesco nell’arte ad Ascoli Piceno. E’ una figura, quella di San Francesco, particolarmente essenziale e meditativa. L’opera veniva di solito avvicinata cronologicamente alla tela del Prado, ma più di recente è prevalso un orientamento favorevole a posticiparne la realizzazione di qualche anno, verso il 1612. La tela presenta un’accurata iscrizione dipinta in oro, “Horate pro R.D. Horatio Griffo / huius oratorii et cellae / fundatore”, che sicuramente allude al committente. Orazio Griffi, ordinato sacerdote, dal 1609 fece parte della Congregazione di S. Girolamo della Carità, il cui oratorio egli fondò nel 1612. Proprio a quest’ultima circostanza è stato persuasivamente proposto di ricondurre l’esecuzione del dipinto. La luminosità dei colori rivela una sensibilità raffinata e un atteggiamento di stupore verso la bellezza della natura. Nelle opere di soggetto religioso, viene espressa una commossa riflessione religiosa. Gentileschi coglie sempre un’atmosfera di vissuto personale, dietro agli artifici della composizione o della messa in posa. Amico e seguace del Caravaggio, ma anche pittore classico, di una grazia e raffinatezza alta, ha condiviso la rivoluzione caravaggesca, aggiungendo una declinazione più sofisticata, lontana dalla strada, cambia lo stato d’animo, il modo di vedere le cose in un realismo magico, più spirituale. Orazio Gentileschi, nato a Pisa da padre fiorentino, ancora adolescente si trasferisce a Roma per vicissitudini familiari, e viene ospitato dallo zio materno da cui prenderà il cognome Gentileschi. Tra il 1588-89 partecipa alla decorazione della Biblioteca Sistina in Vaticano. Nel 1593 dipinge l’affresco della Presentazione di Cristo al tempio (Santa Maria Maggiore, Roma) e nello stesso anno nasce la figlia Artemisia. Soggiorna per un periodo fruttuoso a Fabriano intorno al 1614 (Storie della Passione, Madonna del rosario, Maddalena penitente), nel 1624 viene chiamato a Parigi alla corte di Maria de’ Medici, e nel 1626 si trasferisce definitivamente a Londra, alla corte di Carlo I.  L’Amministrazione comunale di Fabriano, con il Tricolore e il Gonfalone cittadini si ritrovano domani, 4 ottobre, alle ore 18,30 a Santa Caterina per la celebrazione della Messa presieduta dal vescovo, Stefano Russo.

Francesco Fantini