LAVORI IN CORSO, IN VIAGGIO SULLA SS76

In viaggio sulla SS76. La partenza, da Fossato di Vico, alle 11,30. L’arrivo a Serra San Quirico, superando la SS76 tra Umbria e Marche, alle 12,15. Non è uno scherzo. 35 chilometri in 45 minuti nonostante l’apertura, un mese fa, del tratto provvisorio al confine tra le due regioni e di una piccola porzione ad Albacina. Chi pensava che l’avanzamento dei lavori per il raddoppio della tratta avrebbe portato delle agevolazioni al traffico si sbaglia. E il viaggio fatto conferma l’esigenza di completare l’opera quanto prima. Sul banco degli imputati salgono tre fattori: nuovi tratti aperti provvisoriamente senza doppia corsia; limite di velocità fisso a 40 chilometri orari, un numero che non si riesce a rispettare nemmeno se il guidatore si concentra e spegne la musica; svincoli chiusi, come nel caso degli automobilisti che devono andare a Cerreto d’Esi o Matelica e provengono dalla Vallesina o il curvone a gomito a Cancelli che manda in tilt le auto, figuriamoci i mezzi pesanti. D’accordo: è una limitazione momentanea in attesa della fine dei lavori, ma così risulta difficile percorrere la tratta. Leggi anche: https://www.radiogold.tv/?p=28558.

A Fossato di Vico, alle 11,30 ci sono poche auto e molti camion. Entriamo nell’area di servizio. Davanti a noi gli operai del cantiere lavorano. Con il transito dei tir l’aria diventa pesante. Per rientrare sulla 76 facciamo la prima curva scomoda: con un po’ di agilità tutto si supera. Il cartello dei 40 km/h ci ricorda di andare piano. Poco dopo ecco l’avviso del controllo elettronico della velocità tramite dispositivo posizionato a lato della carreggiata. Subito si forma una lunga fila. Tutti rallentano. Nessuno vuole prendere la multa. Sorpassare è vietato. Iniziamo la serie delle nuove gallerie. La più lunga, misura 2,8 chilometri. Non è facile vedere la luce alla fine del tunnel perché la velocità si è ridotta a 30 e i sistemi di areazione all’interno non funzionano perfettamente. Ci mettiamo 11 minuti per arrivare all’uscita di Sassoferrato e percorrere pochi chilometri. Lo svincolo di Cancelli-Campodiegoli è enorme, sembra di arrivare in una grande città. Metti la freccia dopo più di anno (prima, causa lavori, bisognava andare a Fabriano Ovest e tornare indietro per raggiungere le zone servite da questa uscita) e ti trovi improvvisamente, lungo la rampa di uscita, una curva a gomito. Se non la prendi bene devi fare due manovre. Ci fermiamo da una parte, attendiamo il passaggio, con doppia manovra, di qualche auto e un camion e andiamo a prendere la rotatoria per rientrare sulla 76. Ti rimetti alla guida con calma e ti trovi davanti a te la galleria Campodiegoli, ma hai lo stop: per entrare in carreggiata devi dare la precedenza a chi già viaggia, come è giusto che sia. Peccato perché lo stop proprio davanti alla galleria non è il massimo e alcuni tamponamenti sono stati già segnalati.

Sono le 11,45. Partiamo dal nuovo svincolo. Con quattro minuti, sempre a velocità sostenuta, arriviamo a Fabriano Ovest. Qui inizia il tratto con doppia corsia. Ci sono pochi cartelli che indicano la velocità e, per precauzione, procediamo piano. Finalmente, alle 11,56, dopo 11 minuti, vediamo davanti a noi Fabriano Est. Stiamo raggiungendo le gallerie che ci porteranno lungo la costa. Il limite dei 70 chilometri orari scende a 50. E’ il segno che il cantiere riparte. E dalla quinta marcia bisognerà iniziare a scalare!

Alle 12 siamo verso Borgo Tufico. La nuova galleria “Albacina Sud” è annunciata dai cartelli che segnalano il terzo rilevatore della velocità che abbiamo incontrato da Fossato. Facciamo una bella curva-deviazione ed entriamo in galleria. E’ ben arieggiata e la visibilità è ottima. Ci posizioniamo sui 40 Km/h, i camion dietro a noi iniziano a suonare… C’è una lunga coda. Sorpassato il gabbiotto che ti manda la multa a casa acceleri, percorri un pezzo di strada nuova, curvi nuovamente a sinistra e via. Pochi chilometri e trovi lo svincolo di Valtreara chiuso. Bisogna arrivare a Genga. Sono le 12,07: ultime gallerie monotubo. Siamo “fuori dalle gallerie dove si respira un’altra aria!” per usare un detto fabrianese. Serra San Quirico, finalmente! L’orologio segna le 12,15. Ora è un altro mondo: per raggiungere Jesi, Ancona o altre località, si percorre una 76 diversa, tutta a doppia corsia. Con mezz’ora circa arrivi al casello A14 di Chiaravalle percorrendo una quarantina di chilometri. Il confronto con l’altra tratta prima percorsa è presto fatto: percorri 10 chilometri in più in Vallesina, ma con 10 minuti in meno!

Borgo Tufico

A complicare la situazione anche la viabilità nella strada comunale di Borgo Tufico che, ultimamente, sta sopportando molto più traffico causa lavori sulla 76. Gli abitanti della zona hanno già sollecitato più controlli da parte delle forze dell’ordine per far rispettare il divieto di circolazione dei mezzi pesanti. Da venerdì scorso e fino al 4 ottobre, lungo la strada compresa tra la SS76 e la Stazione ferroviaria di Albacina, si circola con il senso unico alternato regolato da semaforo. Il provvedimento è valido h24, sia di giorno che di notte, e consentirà la realizzazione di una nuova condotta idrica da parte di Multiservizi per alimentare la vasca antincendio a servizio della nuova galleria di Borgo Tufico che dovrebbe essere inaugurata nei prossimi mesi.

Marco Antonini