CNA: “BONUS 80 EURO AI PENSIONATI E’ GIUSTO E UTILE ALL’ECONOMIA”

“Il bonus 80 euro allargato alla categoria dei pensionati potrebbe avere un effetto immediato sui consumi, oggi al palo, così come sempre auspicato dal governo”. E’ quanto afferma Cna Pensionati ribadendo la necessità di estendere il bonus 80 anche agli over 65. “I percettori di pensione – dice Maurizio Bertini, di Cna Pensionati provincia Ancona – sono numericamente molti e in larga misura con basso reddito. Nella sola provincia di Ancona noi, come Cna, ne associamo 6.500. L’importo medio di una pensione è pari a 640 euro”. Insomma, Cna Pensionati ha le idee chiare e chiede al governo di non dimenticarsi di una larga fetta della popolazione che, complice i maggiori bisogni legati alla salute, vive con difficoltà sempre maggiori questo periodo di crisi. “Accogliamo con favore l’idea di estendere il bonus alle pensioni minime nella prossima legge di stabilità, così come si legge dalle indiscrezioni di stampa – dice ancora Maurizio Bertini – considerando anche che, lo sappiamo bene, gli over 65, negli ultimi anni, hanno trasferito parte del loro reddito ai figli in difficoltà economiche e lavorative. Mettere loro in tasca qualcosa in più significherebbe, senza alcun dubbio, far crescere proprio quei consumi che stentano a ripartire”. Di soldi a disposizione, questo è noto, il governo ne ha pochi. Lo stesso Renzi ha recentemente confessato che anche quest’anno il Pil italiano veleggia intorno allo zero. Ma il premier ha anche assicurato che gli 80 euro saranno resi strutturali per tutti coloro che li hanno già trovati in busta paga a maggio e che sono allo studio ipotesi di allargamento, una fra tutti quella per i pensionati al minimo. “Sappiamo che le risorse sono scarse – insiste Bertini – ma l’estensione del bonus ai pensionati, non solo quelli al minimo, va fatta. Se il problema è di risorse, infatti, al nostro premier e ai tecnici del tesoro non sarà sfuggito il fatto che quest’anno il bonus è stato erogato anche a chi ne poteva fare a meno. Un esempio su tutti: un coniuge con reddito personale sotto ai 24 mila euro ha percepito gli 80 euro anche se il marito (o la moglie) potevano contare su entrate molto alte, si pensi a un dirigente o a un libero professionista con una solida posizione. Magari – se si tenesse conto del reddito familiare – il bonus potrebbe essere distribuito solo a chi veramente ne ha bisogno. Qui non si tratta di tirare una coperta corta verso l’una o l’altra categoria ma di individuare coloro che, per necessità, sono i migliori candidati a mettere in circolazione quei soldi senza tenerli nel cassetto, soldi che il governo ha tanto faticosamente trovato. Ricordo, a questo proposito, che poco meno della metà di pensionati italiani percepisce un assegno sotto i mille euro. Si tratta di circa 7 milioni di persone che con 80 euro in più consumerebbero senz’altro beni di prima necessità dando così quella spinta tanto attesa all’economia”.