IN PIAZZA CONTRO IL TRASFERIMENTO, VOGLIAMO I MODULI

Circa cento persone, tra politici e genitori, hanno sfidato la pioggia e si sono dati appuntamento in piazza Lippera per dire no al trasferimento degli alunni della scuola primaria e secondaria di Cerreto d’Esi a Fabriano. Una domenica pomeriggio quasi “rivoluzionaria” per la piccola cittadina dell’entroterra che, a un anno dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto 2016, ha scoperto di avere i due plessi Lippera e Melchiorri inagibili. Rabbia per l’ordinanza comunale arrivata troppo tardi, dopo i tanti solleciti di genitori, insegnanti e opposizione. “I nostri figli sono stati tanti mesi – hanno urlato i genitori – in edifici poco sicuri. Cosa sarebbe successo se alle ultime scosse forti dello scorso gennaio ne fossero arrivate altre in orario scolastico?”. In piazza ci sono i genitori, consiglieri comunali, anziani paurosi di perdere l’autonomia. “Non abbiamo certezza sul ritorno dei nostri figli a Cerreto tra un anno – hanno ribadito – perché il sindaco Porcarelli non ha un piano di lavoro. Non ha chiesto i moduli alla Regione, non ha attivato i tecnici per la realizzazione di un nuovo progetto, non si hanno i soldi per sistemare i due plessi”. Silenzio dalla Giunta che non si è affacciata in piazza Lippera. Una manifestazione di cuore, senza problemi. Solo la volontà di non perdere un servizio essenziale. “Gli alunni – hanno urlato alcuni residenti – dovranno fare circa 20 chilometri per andare a scuola, arriveranno stanchi”.

Senza pensare al traffico sulla strada che collega Cerreto d’Esi a Fabriano. Per più di 300 studenti, infatti, servono almeno sette pullman che fanno andata e ritorno tutti i giorni. Un problema che non è stato ancora considerato è quello del maltempo. A che ora dovranno partire i mezzi quando arriverà la neve, poca o tanta che sia, che solitamente gela tutte le strade? Anche questa domanda sarà oggetto di analisi oggi pomeriggio, alle 16, quando è previsto, al Teatro Casanova, il consiglio comunale straordinario per affrontare questa emergenza e quella dell’asilo nido che ha aperto questa mattina senza mensa. L’opposizione in Assise, lista civica CambiaMenti e Partito Comunista dei Lavoratori, sono sul piede di guerra. Stesso pensiero, fuori consiglio, il Partito Democratico che ha già mobilitato il segretario regionale Comi e il consigliere Giancarli che, oggi, presenterà interrogazione in Regione, per interessare il governatore Ceriscioli e per chiedere l’arrivo dei moduli.

Gli alunni sui banchi… in ritardo

Sono circa 300 gli alunni dai 6 ai 12 anni della scuola primaria Lippera e della secondaria di primo grado Melchiorri che dovranno trasferirsi a Fabriano per il nuovo anno scolastico, il primo dopo le forti scosse del 26 e 30 ottobre 2016. Due le alternative al vaglio dell’Amministrazione comunale: l’ex sede del Centro per l’Impiego di via Nenni, a Santa Maria di Fabriano, o l’ex Seminario di via Serraloggia, non molto lontano dal centro della città. Sono otto i chilometri che separano Piazza Lippera di Cerreto d’Esi dal quartiere Santa Maria di Fabriano; 12 i chilometri per raggiungere via Serraloggia. Considerando andata e ritorno i chilometri raddoppiano.

La politica

“Dieci classi delle elementari con 194 alunni e 6 classi delle medie con 119 studenti  – ha lamentato Marco Zamparini, Partito Comunista dei Lavoratori – sono costretti ad andare a Fabriano. Nei mesi scorsi hanno frequentato lezioni in ambienti pericolosi. Il sindaco si deve assumere le sue responsabilità. L’unica strada da percorrere è quella dei moduli da richiedere alla Regione. Anche le aree del cratere sismico si sono organizzate per tempo  e potranno iniziare l’anno scolastico in tutta tranquillità. Cerreto d’Esi no. Basta spendere denaro in strutture private e in altre città, ma attivare la procedura tramite la Protezione Civile affinchè il Ministero della Pubblica Istruzione invii i moduli a Cerreto d’Esi”. Una strada tutta in alto mare quando manca meno di due settimane all’inizio della scuola.

Il Pd

“Con un anno di ritardo Porcarelli – ha detto Angelo Cola, segretario Pd Cerreto D’Esi – si accorge che le scuole sono inagibili. Se solo avesse ascoltato i nostri appelli ci saremo trovati con la ricostruzione delle scuole già finanziata con i fondi per la ricostruzione post terremoto , con i moduli pronti e con i bambini che non sarebbero costretti a faticosi spostamenti, per non parlare del notevole risparmio di denaro pubblico. E dire che lui si definisce sindaco del fare….fare che? Ma ci faccia il piacere per dirla come Totò. In realtà un piacere potrebbe farlo….a tutti i cerretesi: andare a casa il prima possibile. È indecente che i nostri figli debbano pagare la sua totale incapacità, il suo menefreghismo. È allucinanate che bambini di 6 anni dovranno alzarsi all’alba perchè Porcarelli se n’è fregato delle scuole fino a ieri ed ora la soluzione più comoda (per lui) è spostarle a Fabriano. Oltretutto, chi pagherà economicamente tutto questo? Il Comune avrà il coraggio di aumentare la spesa mensile a carico delle famiglie per i pulmini? E le mense? Visti i disagi causati ci auguriamo che Porcarelli abbia almeno la decenza di sospendere le rette. E per il futuro, il Comune vuole procedere ad un adeguamento dei vecchi edifici oppure alla costruzione di nuovi plessi scolastici? Dove sono i progetti? I genitori hanno il diritto ad avere risposte.”

Il punto di David Grillini – CambiaMenti 

CambiaMenti esprime stupore e rammarico per la mancata convocazione delle forze di minoranza del paese alla riunione indetta dal Sindaco che, dopo aver amministrato la questione scuole/ post sisma in maniera assolutamente discutibile (per non usare parole offensive) si ritrova ora a gestire i risultati di un anno di immobilismo assoluto, mentre tutti gli altri comuni (del cratere ma anche di molti fuori dal cratere..) avanzavano, ognuno in base alle proprie esigenze, progetti e/o prese di posizione senza indugi e senza fare calcoli politici. CambiaMenti, volontariamente, ha deciso in questi mesi di non intervenire in alcun modo nella vicenda Comitato scuole sicure/Comune, ritenendo, in coerenza, fosse opportuno non influenzare, anche solo minimamente, il percorso portato avanti, giustamente, dal Comitato, preferendo, in parallelo, continuare la propria azione politica che è stata in questi mesi costante e che vedrà impegnati i suoi consiglieri oggi, lunedì 4, nel consiglio straordinario richiesto da CambiaMenti insieme al Pcl, proprio sulla questione scuole. In quella circostanza ed in quel luogo, dove si verbalizza quanto detto, avremo modo di affrontare in maniera ufficiale la problematica legata non solo al discorso scuole, ma anche sul futuro e la sopravvivenza stessa della comunità cerretese, senza se e senza ma.

Marco Antonini