FABRIANO, LA STORIA DI GIOVANNI, LO SFOLLATO CHE CERCA CASA

“Sono anziano, malato, ho perso casa con il terremoto e da quasi un anno sono in hotel a Fabriano. Ho cercato un appartamento, l’ho trovato con tutti i requisiti di cui ho bisogno, ho firmato il contratto. Poi nulla. All’interno c’è una famiglia di extracomunitari che, nonostante lo sfratto, non nè vuole sapere di lasciare l’appartamento e io non so più cosa fare”. E’ lo sfogo di Giovanni Bartolomei, pensionato di 75 anni che vive da molti mesi in una camera dell’Hotel Gentile insieme alla moglie mentre i figli, preoccupati, cercano di trovare un’alternativa. L’uomo è terremotato per colpa del sisma che, lo scorso anno, ha danneggiato seriamente la sua abitazione di Albacina dove risiedeva da quasi 20 anni. “Recentemente – ha confidato nella famosa struttura alberghiera della città della carta – mi sono messo a cercare una casa per me e mia moglie. Due i criteri di scelta: uno stabile a prezzi buoni perchè ho una pensione bassa e situato al piano terra. Sono cardiopatico e non posso fare molte scale se non c’è l’ascensore”. Nonostante il tempo che scorre, la ferita del sisma è più aperta che mai e l’incertezza sul futuro per cercare una casa in una città con circa 2mila richieste di sopralluoghi ha dato il colpo di grazia: “Chi ci tutela – si è interrogato Giovanni – dopo una vita di lavoro e di sacrifici per la famiglia e per pagare le tasse cercando di non rimanere mai indietro con le bollette?” Marito e moglie si sono messi alla ricerca di un edificio e l’hanno trovato in prossimità dell’ospedale Profili, a due passi dal centro e dalle attività commerciali, senza il bisogno si doversi spostare continuamente in auto. “Il titolare c’ha proposto un contratto molto vantaggioso e, vista la collocazione al piano terra, abbiamo subito accettato e stipulato il contratto”. Poi la triste sorpresa quando, con le valigie in macchina, stava fantasticando sul possibile trasferimento e la conquista, attesa quasi un anno, di un appartamento normale. La famiglia che risiede in quella struttura, padre e madre extracomunitari con due figli minori, non vuole lasciare casa. Lo sfratto, quindi, è rimasto sulla carta. “Sarebbero dovuti uscire ad aprile, ma nulla” ha lamentato Giovanni al Corriere Adriatico che nel frattempo ha parlato della vicenda presso gli uffici comunali che hanno promesso di interessarsi del caso. L’uomo, demoralizzato, ha iniziato a cercare altre soluzioni, ma ha dovuto fare i conti con la realtà delle case ancora libere e i costi saliti alle stelle. “I prezzi delle case da affittare – ha detto – sono molto alti e con una pensione bassa non posso permettermi appartamenti grandi e senza ascensore”. Giovanni e consorte ora sperano in qualcuno di buona volontà che si metta in contatto con loro raggiungendoli, magari, all’Hotel Gentile, per proporgli una piccola casa che fa al caso loro, in qualsiasi zona di Fabriano. Per Giovanni l’importante è lasciare una soluzione provvisoria per una casa a tutti gli effetti. Non sono solo gli stabili ad aver subìto danni consistenti dalle forti scosse di terremoto dello scorso agosto e ottobre: anche le persone hanno dovuto riadattare i propri stili di vita, si sono dovute adeguare e convivere con la paura e hanno perso quella casa costruita con tanto sudore negli anni. E tanto tempo dovrà ancora passare prima di poter rientrare nella propria abitazione. Ad oggi sono ancora in corso i sopralluoghi per le agibilità anche a Fabriano e anche nelle ultime settimane alcuni edifici sono stati dichiarati inagibili. in tutto questo anche gli sfratti sono un problema non secondario in una città in crisi.

Marco Antonini