GENITORI INDAGATI

di Marco Antonini

Il sostituto procuratore Daniele Paci ha aperto fascicolo per omicidio colposo e i primi due indagati sono papà e mamma. Dopo il dolore, la rabbia e lo smarrimento per la morte improvvisa della bambina nata in casa all’ottavo mese di gravidanza e deceduta, dopo 12 ore circa, appena arrivata in eliambulanza all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona, ecco arrivare l’inchiesta e l’accertamento delle responsabilità. Cosa è successo lunedì all’alba che ha comportato le doglie improvvise della donna? Perchè non hanno chiamato immediatamente il 118 e non lo hanno fatto nemmeno dopo il parto considerando che la piccola è nata prematura? Come sono state trascorse quelle ore tra la vita e la morte di un caldo giorno di agosto che ha trasformato il lieto evento in tragedia che segnerà tutta la vita di questa famiglia? Perchè dopo il parto la bambina non è stata portata all’ospedale? Su queste quattro domande si stanno concentrando le attività investigative dei carabinieri della Compagnia di Fabriano che, poco dopo il decesso, hanno sequestrato la cartella clinica e dovranno analizzare anche i tabulati telefonici per ricostruire ciò che è accaduto nella periferia di Fabriano in mezza giornata. Già ieri hanno sentito i genitori e raccolto particolari utili alle indagini. Il pm, intanto, ha disposto l’autopsia sul corpicino della bambina che verrà effettuata domani all’Istituto di Medicina Legale di Torrette per chiarire se è nata con delle malformazioni non viste in precedenza o per una manovra errata. I genitori potranno nominare un loro consulente che potrà partecipare all’autopsia. Fabriano è stretta idealmente vicino alla famiglia che ha perso il bambino. Una tragedia inspiegabile che ha lasciato l’amaro in bocca. Tutto è accaduto lunedì: prima le doglie improvvise all’ottavo mese di gravidanza, poi il parto senza assistenza medica, la gioia della nascita con la famiglia felice che ha trascorso quelle ore in serenità, scattando foto con il tablet e accudendo amorevolmente la propria figlia prima di portarla nel pomeriggio all’ospedale per la prima visita. Qualcosa, però, non è andato nel verso giusto e una complicazione respiratoria ha fermato il cuoricino della piccola qualche istante dopo che l’eliambulanza era atterrata ad Ancona. I sanitari del 118 hanno fatto di tutto per salvarla, l’hanno rianimata all’arrivo all’eliporto a Fabriano, l’hanno intubata, ma nulla. Alle 17 del pomeriggio la bambina è morta mentre i genitori, in auto, stavano raggiungendo il Salesi. “Rispettate il nostro dolore, lasciateci soli” hanno detto ieri i genitori provati dalla sofferenza più grande che una famiglia può vivere. “Non siamo dei mostri” hanno ripetuto a coloro che hanno puntato il dito sulla scelta improvvisa di un parto in casa e senza assistenza. “Abbiamo fatto tutto il possibile con la chiamata d’urgenza al 118 e il viaggio verso l’eliambulanza per il trasferimento all’ospedale dei bambini. Quella che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo è una disgrazia dal quale non ci riprenderemo”. Le lacrime agli occhi sono tante, come i pensieri nella testa. Ad avere la meglio, in alcuni momenti, i ricordi belli di quelle ore trascorse con la bambina in braccio. Aveva pure scattato qualche foto per ricordare il lieto evento e conservare un bel ricordo da rivedere negli anni futuri. Poi la disperazione per una tragedia che ha lasciato tutti senza parole. Ora ci penserà la magistratura a chiarire ogni dubbio e se procedere per omicidio colposo. Una famiglia distrutta dal dolore: papà e mamma hanno due figli e uno è nato in casa. Dovevano ancora decidere, visto che mancava un mese alla scadenza della gravidanza, dove far nascere la bambina. Una cosa è certa: avevano preparato tutto nella cameretta. Fasciatoio, i primi vestitini, il bavagliolo pronti per essere utilizzati per la neonata che avrebbe portato ancora più gioia a una famiglia felice trasferitasi, da anni, nel Fabrianese.

L’ex primario

Abbiamo approfondito l’argomento con Pasquale Lamanna, primario da pochi mesi in pensione di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale Profili di Fabriano.

Il parto in casa è pericoloso?

No, il parto naturale in casa non è pericoloso, in passato si faceva sempre così, basti pensare alle nostre nonne o bisnonne. Poi i tempi sono cambiati ed ecco che il luogo per eccellenza è a sala parto di una struttura ospedaliera dotata di tutte le strumentazioni necessarie in caso di emergenza. In poche mamme la scelgono. Io a Fabriano, in tutta la mia carriera, ne ho fatto uno solo. E’ una pratica non tanto diffusa nelle nostre zone, ma con una procedura ben precisa prestabilita dalla direzione ospedaliera regionale denominata “Linee guida di assistenza” che spiega, tra l’altro, che mamma e bambino devono godere di buona salute per scegliere di partorire a casa.

E poi?

Il parto in casa comporta innanzitutto la presenza dell’ostetrico e dell’ambulanza davanti l’abitazione in cui avviene il lieto evento. Tutto, infatti, deve essere in sicurezza perchè in caso di emergenza serve una gestione immediata sia della complicazione nei confronti di mamma e neonato. Il parto prematuro non avviene mai in casa perchè solo le donne “a basso rischio” possono scegliere di non andare in ospedale e sempre al compimento dei nove mesi. Nel corso della gravidanza i futuri genitori ne devono parlare con il proprio ginecologo. Poi bisogna compilare apposita domanda in ospedale. Una volta partorito, entro 24 ore, mamma e papà dovranno portare il pargoletto in reparto per la prima visita medica.