“CONVOCHERO’ CERISCIOLI IN CITTA’, LA BATTAGLIA CON I SINDACI DELL’ENTROTERRA”

Salvare l’ospedale Profili, comprendere la posizione strategica della struttura per un comprensorio montano troppo lontano dalla costa, valorizzare ciò che c’è e potenziare quei servizi strategici per l’utenza Fabrianese e non solo che paga le tasse come chi abita in posti con vie di comunicazione migliori. Non si ferma la protesta contro il possibile depotenziamento dell’ospedale Profili di Fabriano. Dopo le lunghe battaglie per salvare il punto nascita (l’equipe unificata al momento funziona, ma è pur sempre un provvedimento provvisorio) è il turno dell’Utic della Cardiologia. A conferma dell’urgenza di un intervento anche politico per salvare il salvabile, la chiusura, per tutto il mese di agosto, dell’ambulatorio cardiologico per permettere al personale – carente – di andare in ferie. La causa del provvedimento dovrebbe essere la mancanza di medici e paramedici per garantire il servizio e, per questo, si è optato per questa decisione. Sulla vicenda ieri sera è intervenuto il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

Il punto del primo cittadino 

“Ho iniziato il giro di incontri per avere un quadro completo sulle condizioni in cui versa la nostra struttura ospedaliera. Le notizie che raccolto – ha scritto il sindaco Santarelli – parlano di un ospedale che da tempo pezzo dopo pezzo sta perdendo personale e professionalità. In questo modo vengono messi a rischio numerosi reparti e servizi senza dare nell’occhio: i reparti non chiudono ma vengono spogliati e resi inefficienti. Ho appreso la notizia che il CUP non riceve più prenotazioni per le prestazioni cardiologiche. Questa segue di poco tempo quella sulla riorganizzazione degli UTIC, Unità Terapia Intensiva Coronarica, secondo la quale, di tre strutture cardiologiche, Jesi Fabriano e Senigallia, ne rimarranno aperte solo due. Volpini ha avuto il coraggio e la faccia tosta di dichiarare che in base alla legge nazionale, ci sono due utic per 3 ospedali (Senigallia, Jesi e Fabriano). Una dichiarazione che sconvolge i principi della legge a cui si fa riferimento. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Senigallia ha evidenziato infatti che il DM 70/2015, a cui si fa riferimento, indica che le specialità, come la cardiologia con Utic, devono essere presenti ogni 150-300 mila abitanti e per le Marche corrispondono a 10 Utic su tutto il territorio.  Attualmente, nelle Marche esistono 10 cardiologie con Utic, nel pieno rispetto degli standard previsti: 2 Utic sono nei DEA (dipartimento di emergenza e accettazione) di secondo livello – aziende ospedaliere e ospedali riuniti di Ancona e Marche Nord a Pesaro/Fano – le altre 8 sono nei DEA di primo livello – Urbino, Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova, Macerata, Ascoli, Fermo. Appare chiaro quindi che la Regione sta commettendo un errore in questa fase di riorganizzazione, in quanto vuole applicare gli standard del decreto Balduzzi su base provinciale, facendo perdere quindi una unità operativa. Agosto è il mese in cui storicamente la politica commette i delitti più efferati, per questo la nostra attenzione è massima. Ne abbiamo parlato in Giunta e con il gruppo dei consiglieri e con gli attivisti e siamo pronti ad azioni importanti per difendere la nostra struttura. Ceriscioli verrà convocato per venire a riferire i città circa le sue intenzioni, ma questa volta si dovrà prendere la responsabilità di presentarsi di fronte ai cittadini. Nei prossimi giorni cercherò di capire quanti sindaci del territorio dell’entroterra sono disponibili ad affrontare una battaglia unitaria per la difesa di una struttura che offre servizi fondamentali ai cittadini di tutta l’area.”

Ambulatorio di Cardiologia in “ferie”

Alcuni pazienti salgono nel reparto di Cardiologia a poche ore dall’allarme lanciato dal Coordinamento cittadino circa la soppressione dell’Utic a favore di quella dell’ospedale di Senigallia e scoprono che l’ambulatorio è in ferie fino al 31 agosto. Una notizia che lascia l’amaro in bocca a tutti coloro che hanno a cuore l’ospedale Profili di Fabriano e stanno facendo di tutto per evitare un possibile depotenziamento. “Non è chiaro quello che sta succedendo – confidano alcuni – ma gli ambulatori cardiologici hanno sospeso le visite a noi esterni per mandare in ferie il personale. In realtà il problema è un altro: medici e infermieri sono pochi e quelli promessi per sistemare l’organico non sono mai arrivati”. Nel reparto c’è un cartello che spiega che l’Unità Operativa resterà chiusa fino a fine agosto. Si lavorerà solo per ricoveri e urgenze. Le normali visite su appuntamento, quindi, verranno fissate in altri ospedali di Area Vasta 2. Un episodio che conferma il clima di incertezza che regna intorno al Profili. Solo ieri da Fabriano è stato puntato il dito contro la sospensione della delibera Asur che avrebbe chiuso l’Utic, l’Unità Terapia Intensiva Coronarica, dell’ospedale di Senigallia dopo le tante proteste di politici, medici e cittadini della famosa località balneare della costa Adriatica. A seguito dell’annuncio che tra Jesi, Fabriano e Senigallia verrà soppressa una struttura cardiologica in base ai carichi di lavoro, nella città della rabbia è esplosa la rabbia. “Le vie di comunicazione, la conformità del territorio, la lontananza dagli altri centri come Torrette di Ancona – confida un sanitario – fanno si che non può essere depotenziato il Profili. Siamo davanti all’ennesima mossa politica fatta come rivendicazione a seguito della gestione dell’ex governatore Spacca”. Incertezza anche nel reparto di Medicina dove sembrerebbero sospesi i ricoveri notturni per tutto il mese di agosto.

Marco Antonini