ATTIDIUM, CHIUSA LA SECONDA CAMPAGNA SCAVI

Lunedì 18 agosto ad Attiggio, nell’area occupata in passato dal municipio romano di Attidium, ha regolarmente preso il via la seconda campagna di scavo archeologico. Le indagini conoscitive sono curate dall’Associazione culturale Umbria Archeologica su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in accordo con l’Università degli Studi di Perugia e con la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche nella figura della Dott.ssa Ilaria Venanzoni (Ispettrice di zona della Soprintendenza Archeologica delle Marche), sotto la direzione scientifica della Prof.ssa Donatella Scortecci (Docente di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università di Perugia). L’attività di scavo, svolta con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, in collaborazione con il Comune di Fabriano, l’Associazione Gli Attidiati e la Parrocchia di S. Giovanni Decollato, si protrarrà sino al 12 settembre. Durante tale lasso cronologico hanno preso parte ai lavori un totale di circa 40 studenti provenienti da numerosi Atenei italiani e stranieri (Università degli Studi di Perugia, Università di Roma “La Sapienza”, Università della Tuscia di Viterbo, Università Cattolica di Milano e Università degli Studi di Tübingen), coordinati sul campo dagli archeologi Luca Boldrini e Alessio Pascolini (Associazione culturale Umbria Archeologica).

Risultati conseguiti
L’indagine archeologica, ampliando su più fronti l’area di scavo, ha consentito non soltanto di appurare con maggior precisione tipologia, estensione e consistenza dell’impianto termale, ma anche di acquisire dati e informazioni di estremo interesse per la comprensione del corretto posizionamento e sviluppo del municipio romano di Attidium. Unitamente ad aspetti di tipo prettamente topografico e planimetrico, le indagini archeologiche hanno restituito anche alcuni materiali di grande interesse, capaci di fotografare un primo spaccato della vita quotidiana della comunità insediatasi nell’area. L’indagine archeologica di Attidiumsi conferma pertanto una fondamentale opportunità in grado di coniugare attese che soddisfano tanto la comunità scientifica quanto la collettività residente nel territorio. Riportare alla luce il patrimonio archeologico di questo nucleo urbano significa infatti restituire anche alla città di Fabriano il logos del territorio che essa rappresenta.