ASPETTANDO IL CONSIGLIO COMUNALE – IL CSA FABBRI ANALIZZA IL VOTO

Tre Consigli comunali in tre settimane. La giunta Santarelli, a una settimana dal voto che ha portato il Movimento 5 Stelle in maggioranza nel Comune di Fabriano, organizza la seduta di insediamento per la presentazione degli obiettivi programmatici e degli assessori. Con molta probabilità si svolgerà l’11 luglio, poi un Consiglio a settimana, per tutto luglio, per affrontare alcune questioni urgenti. In attesa di conoscere il nome dell’assessore ai Servizi alla Persona – al momento la delega è nelle mani del primo cittadino – la squadra degli assessori è a lavoro. In primo piano sia l’ordinaria amministrazione che alcune rivoluzioni in ambito comunicativo. “Stiamo lavorando – ha detto il sindaco Gabriele Santarelli – a un sistema che consentirà di fare segnalazioni via web e di essere aggiornati sull’iter delle diverse pratiche che si attivano. Sarà possibile conoscere in tempo reale la programmazione degli interventi. Ogni cittadino potrà segnalare e restare aggiornato sui lavori di manutenzione. Poi organizzeremo degli incontri pubblici per spiegare il funzionamento e consentire a tutti di poterlo utilizzare. Intanto invito tutti a segnalare problemi tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico”. A Palazzo Chiavelli si sta lavorando anche sull’illuminazione visto che l’area giochi dei Giardini pubblici Regina Margherita è al buio da quasi un mese e tanti genitori si sono dovuti attrezzare con le pile per far giocare i propri figli dopo cena. “Nell’area giochi dei giardini – ha precisato – c’è un problema con l’impianto elettrico che speriamo di risolvere molto presto”. A lavoro anche sui sopralluoghi post terremoto dello scorso ottobre. <Ne mancano ancora quasi mille – ha evidenziato il sindaco – e stiamo valutando l’ipotesi di interrompere le funzioni ordinarie dell’ufficio per concentrarci sui sopralluoghi per alcune settimane”.

“Il doveroso cambiamento, ma non chiamiamola rivoluzione – Appunti su come perdere le elezioni”

di Csa Fabbri

“Il tracollo della coalizione a guida Pd di Fabriano è l’emblema del fallimento totale di una classe politica che per anni ha amministrato la nostra città e si inserisce nel quadro nazionale del disastro del Pd renziano. La vittoria schiacciante di Santarelli e del m5s rappresenta un cambiamento, un moto di rabbia che ha sbancato le urne, con numeri da Bulgaria. La grande astensione al voto è il dato più evidente di una rabbia che diviene disaffezione, le persone non si riconosco più in questo modello di rappresentanza. Per segnare la fine del caporalato merloniano che per decenni ha esercitato un potere feudale ma che nella realtà è già morto da tempo, serviva una ratifica, c’è stata. Dirompente. Ma non chiamiamola Rivoluzione. Le Rivoluzioni le fanno i popoli in rivolta dentro le comunità e non sono mai semplici ma estremamente complesse nella loro cristallinità. C’è stato un cambiamento: una classe politica fallimentare è stata spazzata via. Quanto avvenuto è che la città ha voluto dare una batosta gigante, uno spostamento di consenso dovuto più a un bel “se semo rotti” che a una vera e propria adesione politica a qualcosa o a qualcuno. Negli ultimi anni, orfani del defunto potere merloniano, il Pd fabrianese ed i suoi valvassori le hanno sbagliate tutte, sistematicamente. L’amministrazione comunale e la maggioranza consiliare sono stati sordi a qualunque istanza provenisse dalla società, dall’opposizione, da chiunque non fosse nel loro cerchio. La tracotanza che hanno mostrato in mille occasioni – remember ospedale, bilancio partecipativo e comitati di quartiere? –, l’umiliazione continua della Politica in nome dei tecnicismi contabili, l’atteggiamento di autosufficienza che ha condotto ad una totale assenza di confronto, la non cura della nostra comunità, sono stati atteggiamenti costanti e sono stati tutti sanzionati. Tutti. Il vecchio modello è saltato. E ora?

Ora ci confrontiamo con uno schema nuovo, con qualcosa che sentiamo che non ci appartiene e con il quale si svilupperà una dialettica confronto-scontro. Il confronto sarà vissuto all’interno della nostra comunità che ha bisogno di partecipazione, di decisioni condivise, di scelte urbanistiche ragionate, di tutela sociale, di attenzione a chi sta peggio, di solidarietà, di reddito, di salute, di rispetto per l’ambiente e di prospettive. Su questo terreno ci siamo, confrontiamoci, da ora. Il M5s, però, a livello nazionale raccoglie spesso e volentieri le peggiori pulsioni dell’uomo: alcuni dei suoi esponenti strizzano l’occhio alle posizioni xenofobe della Lega, hanno posizioni sovraniste a fasi alterne, necessitano di fare votazioni on line per sapere se estendere o no diritti che dovrebbero essere la precondizione di ogni esistenza dignitosa, non si azzardano a fare nessuna critica al liberismo. Criticano come viene gestito il sistema ma non il sistema stesso. Non ci siamo. Noi sappiamo bene da che parte della barricata stiamo, in basso a sinistra, come sempre. Categorie superate destra e sinistra? No. Se non c’è un ideale politico, non c’è nulla. Santarelli deve farsi portavoce di una città in cerca di riscatto, che vuole rinascere dalle ceneri in cui è stata ridotta dalla cultura del monoprodotto e dal familismo amorale. Quello di cui ha bisogno Fabriano è ciò che non ha mai avuto: un sindaco con le palle. Un sindaco capace di intercettare i bisogni sociali e di farli propri anche con azioni forti. Un sindaco che prenda in mano la questione dell’ospedale e della privatizzazione sanitaria sostenendo la mobilitazione del territorio. Un sindaco che non abbia paura di investire nella città e nel suo futuro. Un sindaco che sfori il patto di stabilità per attivare risorse necessarie alla produzione di nuove prospettive per quei tanti giovani che oggi non le intravedono. Un sindaco che punti su un nuovo modello di sviluppo e che si impegni nell’istituzione di un polo di alta formazione, non solo cartario. Fabriano ha bisogno di un primo cittadino che passi dai proclami alle azioni, ponendo il benessere della comunità locale prima di ogni altra logica. Ps. Levate il fiasco a Grillo, Fabriano non è mai stata una roccaforte rossa, democristiana sì. Ora non più, fortunatamente.”