UN CASO DI MORBILLO ACCERTATO NEL FABRIANESE

di Marco Antonini

“Notificato un caso di morbillo accertato nel comprensorio. E’ un ragazzo di 15 anni.” A confermarlo è un medico di famiglia in servizio a Fabriano. Non si hanno al momento ulteriori dettagli su questo caso anche se tra i genitori sale la paura visto l’aumento di persone che decidono di non vaccinare il proprio figlio. La notifica risale al 13 marzo. Il ragazzo ora è in buone condizioni. Il pediatra: “VAccinate i bambini, ha una forte copertura, è sicuro ed evita l’insorgere della patologia che può scatenare anche grave conseguenze come l’encefalite”.

Il morbillo in aumento

Solo nei primi tre mesi del 2017, riferisce Il Fatto Quotidiano, sono già stati superati in Italia i mille casi di morbillo, a fronte degli 884 registrati in tutto il 2016. La maggiore diffusione della malattia era già stata prevista dagli esperti dopo i picchi registrati a gennaio, quando era stato segnalato un preoccupante aumento di oltre il 230% dei casi. Aumento “in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione“, aveva spiegato il ministero della Salute. I nuovi dati non fanno altro che “confermare l’allarme“, ha commentato la titolare del dicastero Beatrice Lorenzin, ribadendo come sia “fondamentale e urgente l’applicazione del nuovo Piano vaccini“.

Informazioni generali (www.epicentro.iss.it)

Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite. Si trasmette solo nell’uomo. I malati vengono isolati nel periodo di contagio. Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita. Il morbillo è diffuso in tutto il mondo. È una delle più frequenti febbri eruttive, sebbene sia molto meno comune da quando è in uso la vaccinazione con richiamo. Nei Paesi a clima temperato, colpisce i bambini verso la fine dell’inverno e a primavera. In Italia la malattia deve essere obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, l’esantema scompare a cominciare dal collo. A volte, rimane una desquamazione della pelle per qualche giorno.

Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello). Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse. Di solito la diagnosi si fa solo per osservazione clinica. Eventualmente si possono ricercare nel siero degli anticorpi specifici diretti contro il virus del morbillo, dopo 3 o 4 giorni dall’eruzione.

Incubazione e terapia

Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni: inizia all’entrata del virus nell’organismo e finisce all’insorgenza della febbre. La contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea, ed è massima tre giorni prima, quando si ha la febbre. Il morbillo è una delle malattie più trasmissibili. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce.

Vaccinazione

Il vaccino del morbillo appartiene ai vaccini vivi attenuati. In Italia non è obbligatorio, tranne per le reclute all’atto dell’arruolamento, ma viene raccomandato dalle autorità sanitarie. Il vaccino esiste sotto forma di un complesso vaccinale contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Mpr). Si consiglia una prima dose del Mpr prima del 24° mese di vita, preferibilmente al 12-15° mese, con un richiamo verso 5-6 anni o 11-12 anni. Fino al 6°-9° mese, il neonato può essere protetto dagli anticorpi che gli vengono dalla madre se questa è immunizzata. La durata di immunizzazione del neonato è inferiore se la madre è stata immunizzata da un vaccino e non dal morbillo stesso. Come per tutti i vaccini vivi attenuati, la vaccinazione non viene effettuata negli individui con deficit immunitario o sotto terapia immunosoppressiva (corticoidi, antineoplastici, antirigetto), né, per precauzione, nelle donne gravide o che desiderano esserlo nel mese successivo. Invece, è consigliato alle persone infette da Hiv che non hanno ancora sviluppato l’Aids.