LA VERTENZA TECNOWIND FINISCE IN PARLAMENTO

La deputata Laura Ricciatti del Movimento democratico e progressista ha portato la vertenza Tecnowind in Parlamento presentando un’interrogazione a risposta immediata in commissione Attività Produttive, commercio e turismo. Destinatario il Ministero dello Sviluppo Economico.

Premesso che: Tecnowind è una società di Fabriano (An) attiva da oltre 30 anni nel settore degli elettrodomestici; l’azienda, controllata dalla società Adr, dopo aver conquistato nel corso degli anni di attività posizioni di leadership a livello internazionale, soprattutto nelle produzioni di cappe aspiranti e piani cottura, dal 2013 sta attraversando una preoccupante fase di crisi; nel corso degli ultimi due anni sono state avanzate diverse manifestazioni di interesse, perlopiù informali, da parte di società e fondi internazionali per l’acquisizione di Tecnowind. Tuttavia, nessuna di queste è andata a buon fine; da quanto si apprende da fonti di stampa e sindacali, a quanto consta agli interroganti, contribuirebbe ad aggravare la situazione di crisi dell’azienda un malcelato «conflitto» tra il consiglio di amministrazione della società e alcuni azionisti, con addebiti di responsabilità reciproci sulle sfumate trattative con i possibili acquirenti; a sua volta, l’ex amministratore delegato, di Tecnowind, in una nota del 25 gennaio 2017, dopo aver respinto le responsabilità per il fallimento delle trattative, per quanto consta agli interroganti sostanzialmente accusava Adr di essere rimasta inattiva di fronte ad ulteriori possibili acquirenti dallo stesso Cardinali segnalati, dopo il ritiro delle deleghe; Adr ha assicurato, in più occasioni, di essere fortemente motivata a ricercare una soluzione di continuità al fine di garantire gli interessi dei lavoratori, dei creditori e dei terzi, elaborando un nuovo piano di salvataggio che sarebbe dovuto essere pronto entro le settimane successive (nota stampa di Adr, 26 gennaio 2017); nonostante tali impegni, la situazione risulta essere ad oggi in grave stallo, senza alcuna chiarezza sul futuro della controllata Tecnowind, che impiega oltre 270 lavoratori; l’azienda ha avuto, nelle scorse settimane, inoltre, diverse difficoltà sul piano finanziario. La scarsa liquidità aveva bloccato l’erogazione degli stipendi dei lavoratori – per le mensilità di gennaio (parzialmente) e di febbraio 2017 – e avuto forti ripercussioni sull’attività produttiva, rischiando il fermo, nonostante la presenza di diversi ordini, a causa delle difficoltà nell’acquistare i materiali necessari per la produzione; il 15 marzo 2017 dopo una lunga trattativa tra azienda e organizzazioni sindacali, sono stati sbloccati i pagamenti – in tre trance – di gran parte delle spettanze dei lavoratori, ed è stata ripresa l’attività produttiva: se il Ministro interrogato non intenda intervenire sulla vicenda illustrata in premessa al fine di consentire la continuità aziendale, indispensabile per la tutela dei lavoratori e dei creditori di Tecnowind, e se disponga di elementi, per quanto di competenza, che permettano di fare chiarezza sulle fallite trattative con le società ed i fondi che, negli ultimi mesi hanno manifestato interesse all’acquisto di Tecnowind.