SCUOLE PIU’ SICURE CON LA PROVA DI VULNERABILITA’

A cura del Comitato Scuole Sicure Cerreto d’Esi

Il Comitato Scuole Sicure Cerreto d’Esi ha indetto sabato scorso 11 marzo un’assemblea pubblica al teatro Casanova, per discutere della prevenzione e della messa in sicurezza degli edifici scolastici. All’incontro sono intervenuti l’Ing. Patrizia Angeli, Presidente dell’IPE (Ingegneri Prevenzione Emergenza), il geologo Cristiano Pascucci, in sostituzione del Presidente regionale dell’Ordine dei Geologi Andrea Pignocchi, l’assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, il sindaco di Cerreto d’Esi Giovanni Porcarelli e la Presidente del Comitato Scuole Sicure Italia Iride Luzi.

L’intervento del Comitato Scuole Sicure Cerreto d’Esi è stato incentrato sul fatto che non siamo genitori allarmisti ma crediamo sia giunto il momento di chiarire cosa voglia dire “edificio sicuro”. L’ing. Patrizia Angeli ha sottolineato l’importanza della prevenzione in un territorio altamente sismico come il nostro. I nostri edifici scolastici, inoltre, antecedenti al 1984 e quindi costruiti senza norme antisismiche, sono strutture datate e in caso di terremoto non si può prevedere come si danneggeranno, dal momento che le prove di vulnerabilità sono state fatte con normative vecchie, per nulla paragonabili ai parametri odierni. Una costruzione antisismica si danneggia senza mettere a rischio la vita umana, perché è stata costruita per comportarsi in quel modo, cioè per rompersi solo dove serve; un edificio costruito senza criteri antisismici, anche se non si è finora danneggiato con le scosse che ci sono state, non assicura come si comporterà nel caso ci sia un terremoto differente da quelli avuti finora. Avere, come nel nostro caso, una prova di vulnerabilità sismica secondo la legge 61/98 anziché il DM 14/01/2008, significa non avere nulla. Dopo il terremoto del ’97, il tipo di indagine che si andava a fare su un edificio era ben diverso da oggi, in cui si sollecita un terremoto vero, come ribadito dal geologo Cristiano Pascucci, che ha aggiunto l’importanza dell’indagine geologica: la conoscenza del terreno è alla base di un buon progetto per la costruzione di un edificio. Se l’indagine geologica è sbagliata o addirittura assente, l’edificio che si realizzerà avrà dei difetti che potranno minare la sua stabilità. Ha continuato evidenziando che la storia ci racconta che l’ultimo terremoto con epicentro Fabriano è avvenuto nel 1741 e la faglia che attraversa la città è silente da quel tempo, per cui non parlare di prevenzione oggi sarebbe un’assurdità. Entrambi i tecnici hanno ribadito che un edificio del 1905 non può garantire l’agibilità strutturale, cosa ben diversa dall’agibilità visiva. Dopo un sisma, infatti, il controllo visivo che il tecnico è chiamato a fare (la cosiddetta scheda Aedes) non certifica la stabilità della struttura, ma evidenzia solamente che non ci siano state lesioni; l’agibilità strutturale, invece, è data dalla prova geologica unita a quella di vulnerabilità sismica: sono queste le uniche prove capaci di dimostrare l’effettiva resistenza della struttura.

L’ingegner Angeli ha portato un chiaro esempio paragonando una costruzione antica ad un fungo: se rifacciamo sopra al fungo un bel cappello (un tetto nuovo) senza ritoccare il gambo e continuiamo a imbellettarlo intorno (scale antincendio, uscite per disabili, etc) sconvolgendone la conformazione iniziale, alla fine la struttura ne risulterà indebolita. Il fungo avrà sì un bel cappello, ma sopra a un gambo marcio, che non potrà sorreggere all’infinito tutto ciò che gli è stato messo sopra. Tutto questo per spiegare che non è ammissibile un adeguamento sismico su una struttura del 1905.

Molto incisivo l’intervento della Presidente del Comitato Scuole Sicure Italia, la sig.ra Iride Luzi, che ha ribadito la necessità di leggi nazionali che impongano alle amministrazioni di Comuni in zone ad alto rischio sismico (di cui anche Cerreto è parte, perché è in zona 2), di rendere sicure le strutture scolastiche, sia imponendo le prove di vulnerabilità, che gli adeguamenti o la costruzione di nuovi plessi garantendo i finanziamenti e gli strumenti indispensabili per farlo subito, oggi, e non in un futuro indefinito.

L’assessore Sciapichetti è intervenuto sottolineando l’importanza di incontri come questo organizzato dal Comitato, e la necessità di inserire le Scuole tra le priorità della Regione. Ha elencato le scuole che verranno ricostruite, tra cui non figurano quelle di Cerreto D’Esi, non essendo dichiarate inagibili. Ha aggiunto poi che le risorse per mettere in sicurezza le scuole e gli edifici strategici del territorio non ci sono e che anche le leggi attuali non sono idonee, abdicando quindi a qualunque impegno nel promuovere la prevenzione o gestire una “ricostruzione” efficace. Sebbene la legge 3274/2003 imponesse alle amministrazioni di eseguire le prove di vulnerabilità, pur senza l’obbligo di procedere con gli adeguamenti, il nostro Comune, a distanza di sette mesi dalla scossa del 24 agosto, non ha ancora i risultati delle prove, che sono iniziate la mattina stessa dell’assemblea, l’11 marzo. Forse qualcosa ci è sfuggito, o questa è l’Italia e dobbiamo rassegnarci? Sicuramente se la legge 3274/2003 avesse imposto oltre alle prove di vulnerabilità, anche i lavori necessari per la messa in sicurezza o la costruzione di nuove scuole dove fosse impossibile adeguare, ora non staremmo qui a parlarne e chiedere risposte! Questi enormi costi di ricostruzione avrebbero potuto essere contenuti lavorando sulla prevenzione, anziché lasciarli crescere, terremoto dopo terremoto.

Il Sindaco Porcarelli è intervenuto affermando che la scuola sarà la sua priorità, ma aspetterà gli esiti delle prove di vulnerabilità prima di decidere la via da percorrere. Il Comitato gli ha ricordato che se genitori e cittadini non avessero insistito, in questi mesi, per richiedere le verifiche, lui si sarebbe limitato a dire “Le scuole sono sicure, state tranquilli!”.

Quello che è emerso dall’assemblea, invece, è che le scuole non possono essere definite agibili, senza le prove di vulnerabilità. Tutti e due gli edifici non hanno l’agibilità strutturale, ma solo quella visiva. Il Comitato resta in attesa di queste “benedette” prove, stando con il fiato sul collo al Sindaco affinché le scadenze, tra circa un mese, vengano rispettate, sia per le analisi di vulnerabilità che per l’antincendio. Le risposte dei tecnici non hanno fatto altro che confermare la nostra perplessità nel credere a tutte le rassicurazioni ostentate in questi mesi, senza prove concrete, sia dall’amministrazione che dal responsabile della sicurezza delle scuole e dalla dirigenza scolastica, tra l’altro grandi assenti ingiustificati all’assemblea.

Il Comitato vuole ricordare a tutti che i nostri figli sono obbligati a frequentare le lezioni in luoghi sicuri. Per questo è necessario costruire quanto prima un nuovo edificio che sostituisca le scuole Melchiorri e mettere in sicurezza la scuola Lippera. Chiediamo inoltre che venga scartato il progetto per la costruzione di una nuova Scuola, di cui il sindaco è in possesso da diversi anni, in favore di progetti nuovi ed attuali, per creare una scuola che sia davvero a regola d’arte.

Come Comitato, siamo molto soddisfatti della buona riuscita dell’assemblea e dell’ottima partecipazione di genitori e cittadini. Ringraziamo quanti ci hanno dedicato il loro tempo, dimostrando interesse verso l’argomento trattato e sostenendo il Comitato nel continuare la sua azione, come sempre con molta attenzione. I bambini non possono subire le scelte degli adulti, se i soldi non ci sono bisogna trovare il modo di averli, senza scuse. C’è in gioco il futuro dei nostri figli!

CS