CNA MARCHE: “ESTATE NERA PER L’ECONOMIA TRA DISOCCUPAZIONE E FUGA DI CERVELLI”

Settembre, tempo di bilanci. Purtroppo negativi. “E’ stata un’estate nera per la nostra economia”, esordisce senza mezzi termini il direttore provinciale Cna Massimiliano Santini, “a partire dalla disoccupazione, per passare attraverso il nuovo fenomeno della fuga dei cervelli grigi, fino ad approdare alla perdita di fiducia nella ripresa da parte delle imprese”. Ciononostante, le pmi continuano ad essere indicate come la colonna portante dell’economia italiana. Allora, che fare? “Andiamo per gradi”, dice Santini che analizza, dati alla mano, la situazione. “Studi Istat testimoniano che nel secondo trimestre 2014 la crescita italiana si è contratta dello 0,2%. Aggiunta al -0,1% del primo trimestre porta il Paese in recessione. Dopo sette anni di crisi, la fase più acuta si registra sul fronte del lavoro: a luglio la disoccupazione si è impennata al 12,6%, i senzalavoro sono ormai 3,22 milioni. In un mese sono cresciuti di circa 35mila unità, più di mille posti persi al giorno, festivi compresi. Più alta della media la disoccupazione femminile, mentre meno tragica del solito, ma solo in apparenza, appare la situazione dei giovani”. “Da una ricerca Cna emerge poi – continua Santini – un fenomeno del tutto nuovo: la fuga dei cervelli grigi. La crisi costringe ora i 40/50enni a fare le valigie alla ricerca di un lavoro all’estero. Tra il 2007 e il 2013 hanno lasciato l’Italia circa 620mila persone, quasi il doppio rispetto ai sette anni precedenti. A espatriare di più sono stati proprio gli emigrati con i capelli grigi. Un fenomeno anomalo, se si pensa a come si è rovesciata la situazione dato che a cinquant’anni, massimo sessanta, l’emigrato un tempo semmai tornava al paese di origine. Tanto più se aveva fatto fortuna e messo un po’ di soldi da parte, riuscendo forse a comprare la casa dov’era nato e, magari, un pezzetto di terra attorno”. “Altri segnali preoccupanti dell’estate che si sta concludendo – spiega ancora il direttore provinciale Cna – riguardano la produzione manifatturiera che compie una brusca retromarcia e la nuova stretta creditizia. Purtroppo, dai dati relativi agli acquisti e alle giacenze, arrivano segnali che il settore manifatturiero potrebbe essere in procinto di ulteriori rallentamenti. Nel frattempo a luglio i prestiti bancari sono calati del 4,1%  contro il -1% dell’Eurozona. Insomma, il credit crunch continua a soffocare imprese e famiglie. Ecco allora spiegati altri dati Istat che indicano una calo di fiducia delle imprese nella ripresa. L’Istituto nazionale di statistica segnala in particolare il pessimismo del settore manifatturiero, crollato ai livelli di un anno fa”. Intanto però l’Ocse accende i riflettori sulle pmi e dichiara che sono ancora la colonna portante dell’economia italiana, rappresentando il 99,9% delle imprese, l’80% dell’occupazione e il 67% del valore aggiunto. “Non si tratta solo di una questione di numeri – commenta Massimiliano Santini – ma di qualità. Il rapporto dell’Ocse infatti sottolinea la competitività e l’aggressività delle pmi italiane e, dopo averne messo in luce i molti punti di forza e anche quelli di debolezza, prevede una serie di ricette che noi condividiamo in pieno. Aree d’intervento prioritario dovrebbero, tra le altre, essere: riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, introduzione di maggiore competitività in alcuni settori imprenditoriali e professionali, misure per incrementare la capacità di attrazione e radicamento sul territorio degli investimenti esteri, miglioramento del sistema formativo”. “L’estate è stata nera – conclude Santini – cerchiamo di fare in modo, con politiche veloci ed efficaci, che l’autunno cominci a portare intanto un po’ di chiarore”.