FURTI DA FABRIANO AD ARCEVIA, LA PAURA DEI RESIDENTI

Ladri in azione da Fabriano ad Arcevia. Sale la paura. Bande diverse, con tecniche differenti, hanno preso di mira l’entroterra tra le province di Ancona e Pesaro-Urbino. Nello scorso week end, ad esempio, tra San Severo e San Vito Sul Cesano, lungo la strada cesanense che collega San Lorenzo in Campo a Pergola, i malviventi hanno visitato cinque abitazioni e sono riusciti a svaligiarne due mentre i proprietari dormivano. E’ accaduto tra le 3 e le 4,30. I ladri sono fuggiti con un bottino di diverse centinaia di euro, ma hanno generato ansia e rabbia tra i residenti che chiedono più controlli. In un caso il proprietario ha sentito strani rumori e ha messo in fuga la banda. E’ emergenza nel comprensorio.

“Abbiamo paura, non si dorme serenamente – ha detto un anziano. – Quando a rimetterci continuamente siamo noi cittadini indifesi, a letto, nel pieno del sonno, ci domandiamo cosa sta facendo lo Stato per difenderci”. A San Severo ignoti sono entrati forzando una finestra un trapano manuale. I ladri si sono introdotti in camera dove marito e moglie dormivano e poco dopo sono scappati con alcune banconote che si trovavano nelle tasche dei pantaloni. Durante il furto non si sono accorti di nulla: non è chiaro se la banda avesse spruzzato gas narcotizzante per agire indisturbati.

“Ci sono tante case in campagna – hanno riferito alcuni – e pochi lampioni. Con le strade poco  illuminate i ladri girano meglio. Da Arcevia a Fabriano nessuno si accorgerebbe di loro.” Furti frequenti sono avvenuti anche a Sassoferrato dove i residenti si sono appellati al sindaco Ugo Pesciarelli affinchè progetti l’istallazione delle telecamere di sicurezza. “Di notte – hanno confidato – servono più controlli. C’è paura non solo tra gli anziani”. Anche nella città della carta furti a raffica. Ad agire, però, è un’altra banda e ha preso di mira le abitazioni incustodite nel tardo pomeriggio, tra le ore 17 e le 20 in diversi quartieri della città. Indagini in corso da parte delle forze dell’ordine.

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Marco Antonini