TROPPI SFORAMENTI, PROPOSTE INNOVATIVE PER LIBERARE LE CITTA’ DALLO SMOG

Anche il 2017 si è aperto nella morsa dello smog. È quanto emerge da Mal’Aria, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Nei primi 29 giorni di gennaio, sono già molti gli sforamenti registrati dalle centraline di monitoraggio: Ancona Cittadella (5), Chiaravalle/2 (1), Fabriano (3), Falconara Alta (7), Falconara Scuola (5), Fano (6), Jesi (2), Pesaro (8) e Urbino – via Neruda (1). Dati che confermano uno stallo nelle politiche urbane e regionali sulla mobilità. Un’emergenza, quella dello smog, che nel 2016 ha visto gli sforamenti di Falconara (23 per Falconara Alta e 27 per Falconara Scuola), Fano–via Monte Grappa (33), Jesi (25), Pesaro– via Scarpellini (35) e San Benedetto (25) al limite dei valori consentiti dalla legge, che permette di poter superare il valore giornaliero di 50 µg/m3 per un massimo di 35 giorni all’anno.

“Per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico, è indispensabile un’accelerazione nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima soluzione possibile per gli spostamenti dei cittadini. – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – Dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza che contraddistingue ancora troppo i contenuti previsti nelle misure antismog e garantire un diverso modo di pianificare gli spazi nelle aree urbane, investimenti nella riqualificazione e nell’innovazione nell’edilizia e nel riscaldamento, sistemi di mobilità innovativi e investimenti sul verde urbano. È fondamentale un cambio di rotta nella politica regionale che investa di più nel trasporto pubblico – conclude Pulcini – nell’integrazione dei servizi ferro-gomma e nelle amministrazioni comunali per rispondere alle esigenze dei cittadini.”

La prova che investire e potenziare il servizio ha portato ad ottimi risultati lo dimostra l’investimento fatto da Regione Marche e Provincia di Ascoli Piceno con fondi Fas sulla linea Ascoli-Porto d’Ascoli. I lavori di elettrificazione della linea, con 9,5 milioni di euro, e per l’eliminazione dei passaggi a livello sempre della stessa tratta, con 3,3 milioni di euro, hanno permesso un aumento di viaggiatori del 30%, circa 3 milioni di unità complessive l’anno.

Da Pescara a Rimini, con le Marche al centro di questo sistema, sarebbe di fondamentale importanza, inoltre, puntare sul potenziamento della linea Adriatica attraverso un servizio di trasporto ferroviario con treni moderni a orari cadenzati, abbonamenti integrati e coincidenze con autobus locali, treni e pullman verso collegamenti interni e nazionali.

Tra le proposte che Legambiente rilancia a Governo, Regioni e amministrazioni locali, per liberare le città dallo smog e renderle più vivibili ci sono: ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città; aumentare il verde urbano; una mobilità verso “emissioni zero”; priorità alla mobilità pubblica; fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città; road pricing e ticket pricing; riqualificazione degli edifici pubblici e privati; riscaldarsi senza inquinare; rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie, edifici; intervenire su industrie e aree portuali.

L’inquinamento da PM10 ha rilevanti impatti sulla salute: ogni anno l’inquinamento dell’aria causa circa 467.000 morti premature nei paesi dell’Unione Europea. Le concentrazioni medie di PM10 (su tutto il Paese) sono state sempre elevate e di molto superiori ai limiti consigliati dall’OMS per la tutela della salute. Fa ben sperare la tendenza dal 2011 al 2015 di una diminuzione di questi valori, anche se i risultati sono ancora troppo spesso legati alle oscillazioni stagionali delle condizioni meteorologiche. A fronte di tutto questo purtroppo nei 5 anni si registra un sostanziale stallo delle città, con una diminuzione dei cittadini che prendono il mezzo pubblico e una crescita dell’immatricolazione del mezzo privato, mentre risulta quasi impercettibile l’ampliamento dello spazio pedonale. Ancora troppo pochi gli esempi positivi messi in campo dalle città italiane negli ultimi anni, non sufficienti ad invertire il trend emergenziale.

CS