UN CASO DI MENINGITE A GROTTAMMARE – FOCUS SULLA MALATTIA

Un caso di meningite nelle Marche. Preoccupazione a Grottammare dove è già scattata la profilassi. Sono ore di apprensione per una 74 anni originaria e residente a Grottammare che martedì notte si è sentita male nella sua abitazione. La donna è stata visitata dal personale medico del reparto che avrebbe inizialmente pensato ad una infezione di tipo alimentare prima di ricevere dagli esami il grave responso: la diagnosi parlava, infatti di meningite. Sono subito scattati i protocolli con l’attività di profilassi necessaria a far fronte a questo genere di situazioni prima di predisporre il trasferimento all’ospedale Murri di Fermo dove è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive: le sue condizioni sono in lento miglioramento. Sia la direzione sanitaria che il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asur sambenedettese non hanno però ancora fornito dettagli sulla vicenda e nessuno si è voluto esprimere sul tipo di meningite che ha colpito la donna per spiegare se si tratti di una forma contagiosa o meno. Ieri, intanto, è stato segnalato un falso allarme a Castelplanio: un ragazzo si è sentito male a scuola e per un attimo si è pensato alla meningite, diagnosi poi smentita dai medici.

Tutto sulla meningite (Ansa)

In Italia non vi è al momento alcuna epidemia da meningite e l’unica situazione da monitorare è rappresentata dalla Toscana, dove negli ultimi due anni si sono registrati vari casi di meningite da meningococco C. La circolazione dei germi che causano la malattia è infatti nella norma attesa, in linea coi numeri degli ultimi anni. A rassicurare sono il ministero della Salute e gli epidemiologi, che raccomandano la vaccinazione alle categorie consigliate, ovvero i bambini nel primo anno di età e gli adolescenti.

E’ una malattia del sistema nervoso centrale con imfiammazione delle meningi. Può essere determinata da germi assai vari che colpiscono in maniera episodica, difficilmente prevedibile, attraverso contatti e portatori sani. Possono causare la meningite batteri come il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C, molto aggressivo, di recente e alta visibilità nelle cronache a causa della sua concentrazione in Toscana e della sua letalità, oppure altri tipi come A, Y, W135), lo pneumococco (l’agente della polmonite invasiva), l’emofilo influenzale, ma anche il bacillo della tubercolosi, così come stafilococchi, streptococchi e batteri coliformi (batteri comuni, ma con aggressività variabile, spesso secondo le condizioni di salute della persona colpita), che però non danno origine alla malattia nella sua forma invasiva.

Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un’incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d’Italia, dove la situazione è costante. Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. La letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti).

Fasce a rischio, chi deve vaccinarsi?

– LE FASCE A RISCHIO, CHI DEVE VACCINARSI: i bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre la malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età. La vaccinazione contro il meningococco C, o meglio il vaccino tetravalente, è certamente consigliabile per gli adolescenti. Per chi è stato vaccinato da bambino al momento non è previsto alcun richiamo, anche se è comunque consigliabile effettuarlo. La vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti fattori di rischio. Chi vuole può comunque ricorrere alla vaccinazione, anche se non gratuitamente (a parte Toscana o contesti particolari), rivolgendosi alla ASL o facendosi prescrivere il vaccino dal proprio medico.

– I VACCINI A DISPOSIZIONE: esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC) è il più frequentemente utilizzato, e protegge solo dal sierotipo C; il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B, che protegge esclusivamente contro questo sierogruppo. La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti.