FABRIANO: RISSA AL BAR, IL GIOVANE E’ STATO NUOVAMENTE ARRESTATO. E’ AI DOMICILIARI

Più controlli in centro e pene più severe contro chi commette reati. Lo chiedono tutti a Fabriano dopo quello che è accaduto nei giorni scorsi al Caffè Ideal. Protagonista un 19enne, A.F. originario del Marocco che mercoledì è stato arrestato dai carabinieri per resistenza, oltraggio, danneggiamento, violenza privata e lesioni a seguito di una rissa scaturita davanti alle slot machine. Condannato a 8 mesi di reclusione in direttissima con pena sospesa, è tornato in città e dopo poche ore di libertà è stato nuovamente arrestato venerdì dalla polizia. Il giovane è stato sorpreso dai poliziotti nello stesso bar a minacciare il titolare colpevole di aver chiamato le forze dell’ordine, alcuni giorni prima, a seguito della zuffa tra extracomunitari e militari. Il commissariato agli ordini del vice questore Morra ha messo in piedi controlli straordinari in centro sospettando rivendicazioni da parte del giovane ormai libero. Così è stato. Quando sono arrivati l’hanno fatto allontanare, ma lui, dopo mezz’ora, è tornato al bar armato di un grosso coltello. L’uomo non ha fatto i conti con il piano messo in atto dalla polizia: una pattuglia in borghese stava monitorando da lontano la situazione e appena l’hanno visto entrare sono piombati nel bar e l’hanno arrestato. Tre i reati contestati: minaccia aggravata, porto abusivo d’armi e oltraggio a pubblico ufficiale. La notte in cella non è stata affatto tranquilla: ha dato in escandescenza più di una volta tanto che è stato trasferito d’urgenza a Jesi in altra struttura. Ieri mattina si è tenuto il processo con rito direttissimo presso il Tribunale di Ancona: l’arresto è stato convalidato ed è stato sottoposto ai domiciliari in attesa di processo che avrà luogo il 21 marzo. Da tempo i commercianti hanno sollecitato una maggior presenza di forze dell’ordine nelle ore serali nei luoghi della movida. “Sono amareggiato – ha detto il titolare del Caffè Ideal, Maurizio Benedetti – perché siamo tutti impotenti. Le leggi sono sbagliate. Io sono qui solo e non so cosa succederà domani. Le istituzioni non ci devono abbandonare. Servono più controlli in centro e pene severe.”

m.a.