CONOSCIAMO MEGLIO IL C.A.V. DI FABRIANO

Una realtà importante quella del C.A.V (Centro Aiuto alla Vita) di Fabriano che in quasi venti anni di attività ha assistito 220 mamme in difficoltà con 45 adozioni prenatali a distanza dalla Fondazione Vita Nova e  sottoscritto 24 adozioni prenatali  a distanza con invio di contributi alla stessa Fondazione, poi elargiti a mamme assistite dagli altri Centri di Aiuto alla Vita esistenti in Italia. Ne abbiamo parlato con la presidente Graziella Lorenzetti, il vice-presidente Alberto Ferroni e Patrizia Salari del direttivo C.A.V. di Fabriano.

Tanti anni di intenso lavoro, di cosa si occupa concretamente il C.A.V.?

Dal febbraio del 1997 si è costituito a Fabriano il Centro Aiuto alla Vita (C.A.V.)  che fa parte degli oltre 330 centri esistenti in Italia. Il C.A.V. offre un aiuto concreto alle mamme in difficoltà che per problemi pratici, psicologici, sociali o affettivi sarebbero tentate di interrompere la gravidanza. Lo scopo è quello di rendere la donna libera di prendere la sua decisione e libera può esserlo solo quando i condizionamenti esterni vengono arginati e lei può ascoltare unicamente quello che il cuore le suggerisce ed il più delle volte è l’accettazione della vita.

Quanto conta il supporto psicologico ma anche pratico offerto dai vostri operatori ed operatrici?

Fondamentale è sempre il supporto psicologico e logistico fornito dalle varie operatrici e dei vari operatori del C.A.V. come l’accompagnamento delle future mamme alle visite mediche durante il periodo della gestazione, l’assistenza in ospedale in caso di ricovero, la vicinanza e il conforto, convinti come siamo che trasmettere amore sia di grande aiuto. La donna che si sente amata sceglie sempre la vita e la nostra esperienza ci ha insegnato che spesso è proprio per mancanza di amore e di vicinanza dei propri cari che le donne hanno subito la gravosa  esperienza dell’aborto.

La formazione dei vostri operatori e operatrici è fondamentale in questi casi?

Le nostre operatrici e i nostri operatori che assistono le donne in gravidanza sono stati precedentemente formati da specifici corsi, tenuti da ginecologi, pediatri, psicologi, medici di base e da alcuni legali che, gratuitamente,  collaborano al centro mettendo a disposizione la loro professionalità.

Parliamo del “Progetto Gemma” di cosa si tratta?

Le mamme che rinunciano ad abortire e che decidono quindi di tenere il bambino, oltre all’assistenza morale e psicologica di cui si è detto in precedenza, ricevono  un sostanziale  aiuto economico previsto dal “Progetto Gemma”, gestito dalla “Fondazione Vita Nova“ di Milano e nato nel 1994 come servizio per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà e tentate di non accogliere il proprio bambino. Il “Progetto Gemma” offre ad una mamma  un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino. E’ un’idea in più per collaborare con gli oltre 331 Centri di aiuto alla vita che offrono, in tutta Italia, accoglienza e sostegno alle maternità più contrastate. Il contributo degli adottanti è un segno tangibile di presenza e di aiuto concreto, nonchè una prima risposta per dare coraggio alle mamme. Attraverso questo servizio, con un contributo minimo mensile di 160 euro, si può adottare per 18 mesi una mamma e il suo bambino. Chiunque può fare queste adozioni: singoli, famiglie, gruppi parrocchiali, di amici o di colleghi, comunità religiose, condomini e classi scolastiche. Hanno aderito al Progetto anche consigli comunali e perfino gruppi di carcerati. Spesso l’adozione viene proposta come dono per matrimoni, battesimi, nascite o in ricordo di una persona cara. Dal 1994 al 2011, i bambini nati grazie al “Progetto Gemma” sono stati più di 15.000 e, solo per l’anno 2011, le mamme aiutate sono state più di 1.000. E’ una gioia sapere che un bambino è nato e una madre non ha abortito grazie alla nostra solidarietà ed è una gioia sentirsi non solo genitori di un bambino, ma anche fratello o sorella di una mamma che finalmente sorride.

Nello specifico quali servizi offre il C.A.V. di Fabriano?

Il nostro centro oltre a tutte le attività di cui sopra fornisce in caso di necessità, pannolini, latte (quando è mancante quello naturale della mamma), culle, corredini, passeggini, lettini e quant’altro di materiale possa essere necessario per i primi due anni di vita del  bambino accolto. Tutto questo materiale il Centro di Aiuto alla Vita lo riceve gratuitamente dai singoli cittadini fabrianesi che non ne hanno più bisogno e gratuitamente lo distribuisce.

Come si finanzia il C.A.V. di Fabriano?

Il Centro di Aiuto alla Vita di Fabriano si autofinanzia attraverso la tessera dei circa 110 soci (10 euro all’anno), distribuendo primule, ad offerta libera, nella giornata per la vita ( prima domenica di febbraio di ogni anno), organizzando mercatini e spettacoli teatrali, sempre ad offerta libera,  con compagnie amatoriali che ben volentieri prestano gratuitamente la loro opera. Negli ultimi anni essendo il Centro un’ associazione “onlus” iscritta al n. 290 del Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, dotata di Codice Fiscale 90009660425, riceve contributi, ancorchè minimi, anche attraverso il 5 x mille segnalato dai contribuenti italiani nella loro denuncia dei redditi.

Dove possono rivolgersi le mamme che necessitano di un vostro aiuto?

Attualmente il Centro di Aiuto alla Vita di Fabriano ha sede in Piazza del Podestà n. 8, nei locali al primo piano, concessi in comodato di uso gratuito dal Comune di Fabriano. La sede è aperta due giorni la settimana, il martedì e il giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e in essa sono presenti due operatrici che ricevono le varie richieste su cui poi il consiglio dovrà  deliberare.  Il Centro di Aiuto alla Vita lavora in stretto contatto con il “Movimento per la Vita”, del quale attualmente è presidente la sig.ra Bigiarelli Maria Venanza, in quanto se il Centro ha una finalità essezialmente operativa, il Movimento ha una finalità  culturale. Esso promuove conferenze e dibattiti in difesa  del diritto alla vita e della dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, del bambino concepito e non ancora nato.

Gigliola Marinelli