SALVARE TERAPIA FISICA E PALESTRA DELL’OSPEDALE DI SASSOFERRATO

Il comprensorio perde un altro pezzo di sanità? L’unità di terapia fisica e la palestra riabilitativa in uso per i pazienti esterni potrebbero essere a rischio chiusura. Un ordine di servizio impone al terapista e all’infermiere in servizio all’ospedale di comunità di Sassoferrato di trasferirsi, il 17 ottobre, al Profili di Fabriano dove sono in organico per compensare due maternità. Niente cambiamenti per la casa protetta e per le cure intermedie, tuttavia per chi non è “ricoverato” cambia tutto e non in meglio. E i cittadini dell’entroterra non vogliono perdere un servizio già depotenziato negli anni. Il sindaco Ugo Pesciarelli ha già chiesto chiarimenti in merito alla direzione dell’Area Vasta 2 che ha rassicurato ed affermato che non ci saranno mutamenti e che la situazione tornerà presto alla normalità. Sembra che sarebbero già stati individuati due terapisti, ma l’allarme non si placa e non c’è nessun documento che confermi questa decisione. Intanto i pazienti del reparto di terapia fisica sono indirizzati all’ospedale Profili di Fabriano. Un calvario, per l’ospedale di Sassoferrato, che va avanti dal 1984. Quell’anno, infatti, il Sant’Antonio Abate perse il reparto di maternità; nel 1992, la chirurgia anche se fu compensata da un nuovo reparto, quello della riabilitazione, il primo nelle Marche, che pose Sassoferrato come comune all’avanguardia. Nel 1996 il taglio riguardò il reparto di medicina accorpato a quello fabrianese e nel 2000 sono stati trasferiti i posti di medicina e 20 di Rsa sempre al Profili. Quelli rimanenti sono diventati lungodegenza e la riabilitazione un’unità operativa complessa. Negli anni l’ospedale è stato prima declassato a Presidio Ospedaliero, poi trasformato in Casa della Salute, infine nell’odierno Ospedale di Comunità.

m.a.