DOV’E’ DIO SE NE MONDO C’E’ IL MALE?

“Dov’è Dio se nel mondo c’è il male, se ci sono uomini affamati, assetati, senzatetto, profughi, rifugiati? Dov’è Dio, quando persone innocenti muoiono a causa della violenza, del terrorismo, delle guerre? Dov’è Dio, quando malattie spietate rompono legami di vita e di affetto? O quando i bambini vengono sfruttati, umiliati, e anch’essi soffrono a causa di gravi patologie? Dov’è Dio, di fronte all’inquietudine dei dubbiosi e degli afflitti dell’anima?”. Lo ha detto ieri il Papa alla Via Crucis della Gmg a Cracovia. “Abbracciamo, insieme a Gesù, con speciale amore, i nostri fratelli siriani, fuggiti dalla guerra. Li salutiamo e li accogliamo con affetto fraterno e con simpatia”, ha aggiunto Papa Francesco nel parco Blonia durante uno dei momenti più significativi della Gmg. Le sue parole sono state accolte da un caloroso applauso. Più di mille giovani marchigiani (nella foto alcuni ragazzi di Fabriano con don Umberto Rotili) stanno vivendo la Gmg in Polonia. La folla oceanica dei ragazzi e delle ragazze con il sorriso sulle labbra e la voglia di credere in un mondo migliore è la risposta più bella ai fatti di cronaca che, da tempo, la stampa italiana ed estera racconta ogni giorno. Il gruppo delle Marche, accompagnati dai propri referenti diocesani e dai vescovi, in questi giorni, si è stretto intorno al cardinale Menichelli che ha risposto alle tante domande poste dai giovani. Una Messa è stata presieduta da Mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica. In Polonia anche il nuovo vescovo della città della carta. “In questi giorni – ha detto Mons. Stefano Russo – siamo stati nella Diocesi di Katowice con i giovani della nostra Diocesi. Siamo stati ospitati dalle famiglie. C’è un motto polacco che in italiano più o meno suona così: “Chi riceve un ospite, riceve Gesù”. Posso dire che in questi giorni ne abbiamo fatto l’esperienza. C’è stata un’accoglienza straordinaria nei nostri confronti e abbiamo vissuto momenti di condivisione molto belli con la comunità locale e con i giovani provenienti dalle altre nazioni.”