PIU’ DI 500 MALATI DI PARKINSON NEL FABRIANESE – di Marco Antonini

Si è svolta, nei giorni scorsi, la giornata formativa per le persone affette dal Parkinson e per i loro familiari. Al Centro medico fisioterapico “Cuore Salus”, situato all’Eremo di San Silvestro di Fabriano, si sono ritrovate molte persone per condividere nella maniera più serena possibile questa malattia.  Il Centro ha messo a disposizione alcuni dei suoi professionisti: Giovanni Mazzotta, Neuro-Psichiatra e Responsabile Sanitario, la Psicologa Jessica Stroppa e la Biologa Nutrizionista Jane Romaldoni. Nell’incontro sono state affrontate principalmente le tematiche legate all’alimentazione e alle difficolta psicologiche, che si manifestano nel corso degli anni.

Dottor Mazzotta, ci può informare sulla malattia di Parkinson e quanti malati a Fabriano?

E’ noto come la malattia di Parkinson e i parkinsonismi siano determinati dalla carenza del mediatore dopamina nelle strutture extrapiramidali (principalmente nei nuclei della base). La carenza dopaminergica tuttavia determina non soltanto le alterazioni del movimento (astenia, rallentamento motorio, bradicinesia), la faccia ipomimica, inespressiva e triste, il tremore, che alle mani viene detto volgarmente “contar pillole o monete”, i disturbi dell’equilibrio, ma anche la depressione, i disturbi del sonno, la ipersudorazione e le alterazioni intestinali (stitichezza). La prevalenza della malattia parkinsoniana nei paesi industrializzati è di circa lo 0,3%, è più comune negli anziani e la prevalenza aumenta dall’1% in quelli oltre i 60 anni di età, fino al 4% della popolazione sopra gli 80 anni. Considerando queste percentuali, tenendo conto della forma di malattia primitiva, in base alla popolazione residente in Fabriano ci sono circa 500 malati a cui bisogna aggiungerne altrettanti considerando i parkinsonismi. Le conoscenze attuali indicano come la malattia di Parkinson sia legata alla genetica (morte programmata e quindi  scomparsa dei neuroni dopaminergici dopo un certo numero di anni) ed al momento non esiste prevenzione, ma anche alla degenerazione fino alla scomparsa prima della previsione genetica per altre cause quali l’ipertensione, l’aterosclerosi, il diabete mellito, l’accumulo di radicali liberi per  il ridotto potere disintossicante, secondario ad accumulo nelle cellule dopaminergiche, di metalli pesanti quali il piombo, il mercurio, l’arsenico, il cadmio o di sostanze usate in quantità eccessiva nell’agricoltura moderna (pesticidi e diserbanti). Oltre alla prevenzione generale in base al proverbio latino “mens sana in corpore sano”, esistono vari farmaci che possono rallentare la progressione della malattia e migliorano la qualità della vita. Il farmaco accoppiato ad una buona fisioterapia da personale esperto è al momento la soluzione migliore per contrastare l’ingravescenza. Alla Cuore Salus vengono effettuate sedute di Fisioterapia e Attività Motoria Adattata finalizzata alla malattia di Parkinson, per citarne alcuni: esercizi posturali, esercizi propriocettivi e di equilibrio, rieducazione della deambulazione, coordinazione delle gestualità per il miglioramento delle Prassie ovvero migliorare la capacità di eseguire e coordinare correttamente i movimenti intenzionali per le autonomie quotidiane. Inoltre, si sta sperimentando interventi terapeutici innovativi come  la musico-terapia (Tango-terapia), il Nordic-Walking in ambiente naturale. Fondamentale in questa patologia è l’approccio in maniera olistica al malato ed ai familiari con interventi Dietologici e Counseling Psicologico.

Dottoressa Romaldoni, quale è il rapporto tra Parkinson e nutrizione?

Ad oggi la terapia dietetica inizia ad avere un ruolo determinante nel controllo della sintomatologia motoria oltre al fatto di essere estremamente utile nel mantenere una migliore qualità di vita dato che la malnutrizione è presente nel 24 % dei soggetti. Un tipo di nutrizione non adatta può interferire in maniera importante con la terapia farmacologica (levodopa) , in quanto l’assorbimento a livello duodenale di questo farmaco e anche il superamento a livello della barriera emato-encefalica avvengono mediante un sistema di trasporto definito “saturabile”, il quale viene utilizzato anche da altre sostanze introdotte con l’alimentazione, quali gli aminoacidi neutri presenti prevalentemente negli alimenti di origine animale.

Dottoressa Stroppa, quanto è importante lo stato mentale per affrontale la malattia?

L’approccio psicologico alla malattia di Parkinson è di cruciale importanza sia per il malato sia per chi se ne prende cura. Negli anni ci si è destati, riconoscendo la valenza profonda della figura dello Psicologo nella gestione del malato di Parkinson dei familiari e del caregiver. Una diagnosi come quella della malattia di Parkinson necessita, anzitutto, di una comprensione profonda di ciò che essa porta con se. Per questo si ritiene necessario documentarsi, quanto più possibile, su cosa essa sia e su cosa cambierà da “ quel giorno “ in poi per il malato e per tutti coloro che gli orbitano intorno.  Solo mediante la comprensione si potrà arrivare ad una razionalizzazione ed ad un’accettazione della nuova condizione. Accettazione, che anche se parziale, porrà le basi per una riorganizzazione della quotidianità. Il vivere quotidiano deve essere “ ristrutturato “ e questa “ ristrutturazione “ deve essere un dialogo a due voci: quella del malato e quella del caregiver. Se dovesse saltare questo incastro, la gestione della nuova realtà diventerebbe impraticabile. Per questi motivi il supporto psicologico per i malati di Parkinson e per i caregiver è uno strumento fondamentale: avere qualcuno che possa essere di supporto nella comprensione e razionalizzazione del nuovo contesto, qualcuno che dia degli input per una corretta ristrutturazione cognitiva e comportamentale della nuova realtà, renderà più tollerabile una condizione che, per antonomasia, non lo è.

Gli approfondimenti continuano. Il secondo incontro avverrà nel mese di settembre al ritorno dalle ferie estive. Servirà come linee – guida per affrontare meglio la malattia soprattutto nel  periodo invernale. Presso la sede Cuore Salus di Fabriano è operativa la seconda sezione del Parkinson Marche che è attiva proprio per prendersi cura del malato e dei suoi familiari.

Marco Antonini