FABRIANO, GIULIO PIETRANGELI VINCE IN TRIBUNALE. ‘UNA CONQUISTA PER I NOSTRI FIGLI’

“Il progetto individuale di una persona con disabilità va sempre rispettato ed attuato”. E’ quanto ha stabilito la sentenza n. 893/2016 del Tribunale di Ancona, a cui ancora una volta una famiglia Anffas è dovuta ricorrere per veder garantiti i diritti di una persona con disabilità. Anffas ha da sempre sostenuto in tutte le sedi che la predisposizione di un progetto personalizzato a favore di una persona con disabilità, che individui le necessità ed i relativi sostegni e supporti, coordinandoli tra loro, viene a costituire un diritto soggettivo perfetto, immediatamente esigile e non suscettibile di compressione per ragioni economiche o carenze di organico. Questo principio è stato ancor più rafforzato dalla sentenza del Tribunale di Ancona che ha precisato che, una volta che il progetto individuale è stato redatto, ed ancor più se ha già trovato una sua prima positiva attuazione, questo “non può essere ridotto o modificato senza una valida giustificazione che affondi le radici nell’esclusivo interesse del soggetto disabile”.

Infatti, il Giudice del Tribunale Civile di Ancona, dottoressa Fratini, con sentenza 893/2016, ha accolto la domanda del sig. Pietrangeli Giulio di Fabriano, presidente di Anffas Onlus Fabriano e padre di Mirco, ragazzo con disabilità, a cui il Comune di Fabriano aveva negato, in dispregio del suo progetto individuale, la frequenza ad un servizio educativo diurno, visto che già risultava fruitore di un servizio residenziale, tentando quindi di modificare unilateralmente e per soli motivi economici quanto previsto dal progetto stesso.

Il giudice, dopo aver disposto una consulenza medico–legale, volta ad individuare la congruità del progetto individuale rispetto alle esigenze di Mirco e all’efficacia degli interventi in esso previsti, ha quindi riconosciuto il diritto soggettivo di Mirco a mantenere il progetto individuale già approvato ed attuato negli anni 2009-2010 e, quindi, il diritto a mantenere la frequenza congiunta del centro residenziale e del centro diurno, nel rispetto del rapporto 1 assistito / 1 educatore. Tutto ciò anche in virtù del percorso già intrapreso, rivelatosi decisamente proficuo e la cui sospensione si sarebbe rivelata addirittura dannosa per la persona stessa, garantendo, quindi, il superiore benessere di Mirco e l’efficacia degli interventi a suo favore.

Allo stesso tempo, è stata respinta la domanda del Comune di Fabriano volta ad ottenere dal sig. Pietrangeli Giulio il pagamento di somme a titolo di compartecipazione ai costi di gestione del centro diurno, come se la frequenza di questo secondo servizio fosse riconducibile ad una sua scelta arbitraria e non determinata dalle reali esigenze già indicate nel progetto individuale.

Legittima, quindi, la soddisfazione da parte dell’avvocato Gianfranco Pascucci del Foro di Macerata, consulente legale di Anffas Macerata e di Anffas Marche, nell’occasione difensore del sig. Pietrangeli, che ha invocato l’applicazione dell’art. 14 della legge 328 del 2000 relativo al progetto individuale di vita e degli artt. 24, 25 e 26 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che è stata ratificata in Italia con legge n. 18/2009, quali norme che costituiscono un baluardo formidabile a tutela dei diritti umani fondamentali delle persone con disabilità.

“Questa non è solo una mia vittoria personale – sottolinea Giulio Pietrangeli, papà di Mirco e presidente dell’associazione Anffas onlus di Fabriano – ma un risultato che dà speranza e forza a tutte le famiglie di Anffas, e non solo, che tutti i giorni subiscono continui attacchi ai diritti dei propri figli, quasi sempre motivati dalla carenza di risorse economiche. La pronuncia del Tribunale di Ancona – afferma Pietrangeli – ci dà ora maggiore coraggio per affrontare le battaglie quotidiane e apre i cuori alla speranza. Ora è chiaro, se mai ci fosse stato alcun dubbio, che le sole motivazioni economiche non sono sufficienti a comprimere un progetto di vita che produce risultati positivi per la persona e che rappresenta un diritto soggettivo fondamentale ed esigibile”.

Gli fa eco Roberto Speziale, Presidente Nazionale di Anffas Onlus: “Purtroppo, ancora una volta un familiare di una persona con disabilità è dovuto andare in Tribunale per garantire un servizio dovuto. Ormai, come Anffas, abbiamo tantissimi precedenti giudiziari sul diritto al progetto individuale e su cosa comporti lo stesso, ma oggi mi sento di porgere un vivo compiacimento per il risultato ottenuto da Mirco, da suo padre e dall’avvocato Pascucci, perché si è stabilita la ormai chiara ed inequivocabile prevalenza degli interessi della persona con disabilità, rispetto a logiche burocratiche e di esercizio miope della spesa pubblica, volto solo a ridurre i costi del momento, senza una visione del più complessivo intervento come istituzione. Credo che questo risultato porterà tutte le persone con disabilità o i loro familiari a presentare, senza alcun indugio, ai comuni di propria residenza la richiesta per la predisposizione del progetto individuale ai sensi e per gli effetti dell’art. 14 della legge n. 328/2000, ricordando che Anffas tutta è a disposizione per l’accompagnamento in tale percorso”.

Anffas Onlus da anni, infatti, si batte perché ciascuna persona con disabilità veda redatto il proprio progetto individuale di vita, secondo sistemi scientificamente validati, e lo stesso venga concretamente attuato, senza limitazione alcuna, neppure di carattere economico. Per chi avesse interesse si può contattare: Anffas Onlus – via Casilina n. 3/T, Roma – e.mail: nazionale@anffas.net – www.anffas.net

Comunicato stampa