OSTETRICIA, LETTERA APERTA AL GOVERNATORE CERISCIOLI

Carissimo Presidente Luca Ceriscioli, le scrivo innanzitutto per ringraziarla, sì ha capito bene, volevo farlo perchè grazie all’atteggiamento di chiusura che avete dimostrato lei e la sua Giunta lo scorso 30 novembre, è riuscito a far arrabbiare proprio tutte e tutti in questa città. Da che ne ho memoria, non ho mai visto una così ampia coesione sociale a Fabriano: donne, uomini, mamme, papà, nonni, commercianti, operai, studenti, disoccupati, liberi professionisti, dottori, come dicevo prima, proprio tutta la cittadinanza! E sì, caro Presidente, perchè lei oggi ha in mano la vita di migliaia di persone e con la vita non si scherza. Credo infatti che ognuno di noi sia qui, oggi, in questa piazza con la propria motivazione personale: c’è chi lo fa per rivendicare l’assistenza sanitaria come diritto sancito dalla Costituzione Italiana, ci sono donne incinte con accanto le loro famiglie preoccupate per l’evolversi dei loro travagli e dei loro parti, ci sono cittadini che non vogliono mollare pezzo per pezzo l’Ospedale e mamme che rivendicano il diritto di far nascere i propri figli a Fabriano, ma tutti uniti chiedono che, ostetricia non si chiuda! Carissimo Presidente, credo che lei da oggi non possa più ignorare questo territorio e la sua gente, quella che ci vive, che ci lavora e persino quella di passaggio e che debba a tutte queste persone delle spiegazioni concrete, perchè come può ben constatare alle sue rassicurazioni qua, non ci crede nessuno. Lei, Assessore alla Sanità Regionale, come può dormire tranquillo e come potrebbe spiegarsi la responsabilità della morte anche di una sola partoriente che  con distacco di placenta muore nel tragitto da casa all’Ospedale di Jesi? Può farci capire come saranno accolti i bambini nati di parto improvviso su una fredda ambulanza? Infine come può spiegarci e spiegarsi il costringere le donne al ricorso all’aborto senza rispettare la legge 194 e ricorrere a metodi usati fino agli anni ’70? Sa che le dico Presidente? Le sue spiegazioni non mi interessano perché non si può accettare che nel 2016 si torni a morire di parto non assistito o per pratiche mediche medievali. Caro Presidente, come cittadina fabrianese non sono qui oggi a chiederle l’annessione all’Umbria, perché mi sento marchigiana e oggi più che mai, sostenuta dai miei concittadini che manifestano insieme a me, sono orgogliosa di esserlo, ma le chiedo, di essere il Governatore di tutte le Marche, e se proprio non ci riesce o non è sufficientemente in grado di rappresentare la zona montana, si dimetta, perché, vede Presidente, non si può essere marchigiani solo pagando l’addizionale regionale. Da donna e da mamma invece sono qui a chiederle di guardare negli occhi queste persone e di ascoltare le loro ragioni, apra i confini delle sue vedute oltre le gallerie, quelle che per noi oggi rappresentano la terra di mezzo tra la vita e la morte, si prenda le sue responsabilità e chieda l’applicazione del Decreto Lorenzin, perché ricordi Presidente che a Fabriano non si può solo morire!

Claudia Mariani – Gruppo Neomamme Fabriano