CLAUDIA LORENZOTTI, DA FABRIANO AD EXPO

Una grande opportunità per la giovane fabrianese Claudia Lorenzotti che ha partecipato al “Corso di Perfezionamento sulla Sicurezza degli Alimenti” finanziato dal Padiglione Italia Expo 2015. Abbiamo incontrato Claudia per capire in cosa consiste questa formazione e quali applicazioni potrà avere in ambito lavorativo.

Claudia, da chi è stato promosso questo corso e con quali obiettivi?

Il corso a cui ho partecipato  è  stato  promosso congiuntamente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Università degli Studi di Milano, e realizzato in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del Governo Italiano in occasione di Expo Milano 2015. Il corso, interamente finanziato da padiglione Italia e offerto gratuitamente ai partecipanti, ha coinvolto 100 giovani laureati provenienti da tutte le regioni d’Italia e da diversi Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di arricchire le conoscenze di noi partecipanti sul tema della sicurezza degli alimenti, approfondendo aspetti prettamente scientifici sui rischi biologici e chimici. Sono stati trattati inoltre anche temi trasversali come il sistema di analisi del rischio alimentare in Europa, le caratteristiche peculiari delle filiere agroalimentari italiane ed infine agli aspetti legislativi ed economici che regolano il settore agroalimentare nazionale ed internazionale.

Come sono state strutturate le lezioni e con quale corpo docente?

Le lezioni sono state tenute sia da diversi docenti delle due Università ma anche da altre persone coinvolte all’interno di istituzioni come l’EFSA, ISTAT o in altri casi anche organizzatori dell’evento Expo 2015. Per quanto riguarda la struttura del corso abbiamo affrontato lezioni frontali e visite ed attività presso il sito espositivo Padiglione Italia e altri padiglioni di Expo 2015, avendo dunque la possibilità di incontrare e discutere con diversi produttori e protagonisti delle filiere agroalimentari italiane, nonché con le istituzioni e le autorità deputate ai controlli e alle verifiche qualitative del nostro sistema produttivo. Essendo presenti ragazzi proveniente da diversi corsi di laurea, abbiamo frequentato un modulo introduttivo comune, riguardante i principi della risk analysis in EU e Filiere agroalimentari e identità italiana, e un secondo modulo specifico all’indirizzo scelto.

Quale indirizzo hai seguito tu in particolare?

Gli indirizzi specifici erano tre: agroalimentare, giuridico e veterinario. Avendo la passione e interesse per il settore alimentare e avendo già avviato tale cammino con la laurea triennale in “ Scienze e Tecnologie Alimentare”, ho scelto l’indirizzo agroalimentare con la possibilità di approfondire dunque  tematiche come: rischi nella filiera alimentare, rischi chimici degli alimenti, la difesa delle colture agrarie e buone prassi per gli alimenti sicuri.

Il “claim” di expo Milano 2015 è stato “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.Credi che sia stata raggiunta, a chiusura dei lavori,  questa importante finalità con l’esposizione mondiale?

Con Expo 2015, Milano per sei mesi si è trasformata in una vetrina mondiale in cui oltre 145 Paesi hanno mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Ad un mese esatto dalla chiusura espositiva è difficile dire con certezza se tale finalità sia stata raggiunta o meno. Credo che sia  un risultato talmente complesso che, speriamo, vedremo solo nel corso del tempo. Per ora ciò che è emerso, sono senza dubbio gli obiettivi, gli input e le possibilità con i quali affrontare questa grande sfida mondiale. Le intenzioni ci sono e ce ne da conferma un grande traguardo che Expo Milano 2015 ha raggiunto, ovvero la costituzione della carta di Milano, la quale contiene i nuovi diritti e doveri dell’umanità sul cibo, con  l’obiettivo di adottare misure di sostenibilità per abbattere lo spreco alimentare nel mondo del 50%, entro il 2020. Dunque, un primo risultato, frutto delle capacità e della volontà di nutrire il Pianeta e creare cibo sano e sufficiente per tutte le popolazioni.

Dopo aver frequentato questo corso sull’agroalimentare, quali consigli puoi fornire ai nostri lettori in merito alla sicurezza degli alimenti? Possiamo

Molti di noi si ricorderanno ancora del caso della BSE,  nonché “mucca pazza”, alla fine degli anni novanta, una delle più grandi crisi nel settore alimentare che ne ha determinato poi un profondo quanto importante cambiamento, partendo dalla stesura del Reg. CE n. 178/02 ( pilastro fondamentale di tale settore) proseguendo con l’istituzione dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), e ancora un efficace Sistema di analisi del Rischio… fino ad arrivare ad oggi, dove l’Europa e quindi Italia compresa, è caratterizza da normative UE che risultano essere tra le più severe al mondo. Può vantare infatti di una legislazione esaustiva e che ne delinea le responsabilità di produttori e fornitori per contribuire a garantire la qualità e la sicurezza della catena alimentare. Dunque sul mercato abbiamo prodotti che sotto un punto di vista igienico sanitario sono senza dubbio più che sicuri. Il consumatore nel suo piccolo può contribuire a portare a tavola un alimento sano e sicuro, rispettando delle buone prassi di utilizzo del cibo, dal momento dell’acquisto a quello del consumo, esempio ne sono il rispetto della catena del freddo e le adeguate cotture.

Gigliola Marinelli