RISCHIO PARTI IN AMBULANZA?

La parola ‘fine’ è stata già scritta e senza un miracolo l’ultimo giorno di vita sarà il 31 dicembre poi terminerà l’attività del punto nascita dell’Ospedale Profili di Fabriano. L’appello del Vescovo Vecerrica, le firme dei cittadini e il grido di tante mamme che sabato mattina hanno manifestato con lo slogan ‘Non vogliamo nascere tra le gallerie’ non sono bastate per far cambiare idea al Governatore Ceriscioli che intende rispettare l’accordo Stato-Regioni del 2010. Per tanti, non solo a Fabriano, la decisione è stata definita una mossa politica che penalizza l’entroterra. Il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, insieme ai colleghi Ugo Pesciarelli di Sassoferrato e Giuseppe Medardoni di Genga, hanno esposto le esigenze di un comprensorio già martoriato dalla crisi che ora perde un altro pezzo vitale. Il reparto di ostetricia chiuderà i battenti il 31 dicembre anche se il governatore si è riservato un ulteriore incontro per rispondere alle sollecitazioni degli amministratori locali ma il futuro del punto nascita è tutt’altro che roseo. Ceriscioli, infatti, dopo aver ascoltato i sindaci e il primario Lamanna che ha ribadito come ‘la struttura fabrianese è indispensabile per tutto il comprensorio montano’, ha specificato la necessità di rispettare l’accordo Stato-Regioni del 2010 e la delibera regionale del 2011 che prevedono la chiusura dei punti nascita sotto i mille parti.

CERISCIOLI

“Un obiettivo da raggiungere gradualmente – ha spiegato – chiudendo prima i reparti sotto i 500 in modo da permettere una redistribuzione dei parti e creare un nuovo assetto”. I punti nascita per i quali si prevede la chiusura entro il mese sono quelli di Osimo, Fabriano e San Severino perché non rispettano gli standard previsti dalla normativa e dai criteri di accreditamento. “Un provvedimento – ha ribadito Ceriscioli – che non prevede nessun risparmio di risorse per l’Asur, nessun impoverimento dei territori. Resta il personale impiegato nei reparti e si implementano i servizi di presa in carico della donna in gravidanza.” Il presidente si è riservato di avere un ulteriore incontro per rispondere alle sollecitazioni degli amministratori locali. Ora, quindi, si spera in un miracolo. Gli amministratori locali non si arrendono e sono convinti che c’è ancora spazio per ottenere una proroga.

I SINDACI DELL’AMBITO 10

“Abbiamo parlato con i tecnici e i politici – hanno scritto in una nota congiunta i Sindaci Sagramola, Pesciarelli e Medardoni – e l’incontro è stato interlocutorio. Si è registrata la rigidità e la determinazione della delegazione sanitaria e un’attenzione maggiore da parte di Palazzo Raffaello che ha ascoltato le ragioni dell’entroterra. Abbiamo sottolineato l’assenza di una viabilità che consente di raggiungere in sicurezza il presidio più vicino mentre il reparto di Ostetricia e l’Unità Operativa di Rianimazione garantiscono assoluto rispetto delle linee guida nazionali. E’ stato ribadito poi il mantenimento delle unità semplici e complesse dell’Ospedale di Fabriano mantenendo la configurazione organica antecedente la proposta di ristrutturazione necessaria per il corretto funzionamento del Profili. Abbiamo fatto già molti sacrifici – hanno scritto i sindaci – crediamo che la politica non può rimanere insensibile ai cittadini del comprensorio montano. Ci aspettiamo, quindi, il rispetto dei patti.” Gli attivisti di Sveglia Fabrianesi hanno fatto sentire tutta la loro voce: ‘4 mila firme – hanno detto – non possono essere buttate così.” Poi l’appello del sindaco di Fabriano. “Il presidente Ceriscioli e la politica si mettano una mano sulla coscienza, e considerino le difficoltà attuali della viabilità del Fabrianese: possono mandare a partorire una donna in ambulanza, non sapendo se arriverà mai al presidio sanitario più vicino?”

Marco Antonini