OSTETRICIA, A FABRIANO TUTTI CONTRO L’ANNESSIONE ALLA CHIRURGIA

Indignazione a Fabriano per la chiusura del punto nascita dell’ospedale Profili per il mancato raggiungimento della soglia minima di parti l’anno fissata a quota 1000. Anche la proroga a 500 del Governatore Spacca è scaduta e per il reparto sembra arrivato il momento di trasformarsi in qualcosa ancora poco chiaro. Lo dicono tutti in città: è una decisione politica. Medici e cittadini dicono no all’annessione alla chirurgia e al depotenziamento della struttura. Negli ultimi giorni tante mamme hanno polemizzato contro questa scelta perché una zona montana non può perdere questo presidio. E’ pensando al futuro che cresce la rabbia. Ad oggi, infatti, non si sa ufficialmente come si dovrà organizzare il settore una volta entrata in vigore la soppressione. Ostetricia e Ginecologia si dovrebbe trasformare da unità operativa complessa a semplice dipartimentale senza punto nascita vero e proprio ma con una casa del parto “di cui – confidano alcuni dipendenti Asur – non conosciamo competenze, organico e responsabilità.” C’è il rischio, quindi, di perdere ulteriori posti di lavoro e l’accorpamento al reparto di chirurgia con l’annessione dei posti letto. “Così – tuona Arteconi – rischiamo anche di perdere la specializzazione.” Intanto al Profili si va avanti nel rispetto dei protocolli e con l’impegno di sempre. “Da tempo sono attivi i servizi di diagnosi prenatale, il parto analgesia è gratuito e abbiamo abbattuto le liste di attesa. Con due ostetriche in più potremmo fare anche il travaglio e il parto in acqua. Negli ultimi mesi, con 3 dipendenti in meno, siamo riusciti a svolgere tutti i nostri compiti regolarmente aumentando i carichi di lavoro. Questo – denuncia l’ostetrico – perché tutti hanno a cuore la salute ma le persone in malattia non vengono sostituite nemmeno se si assentano per lunghi periodi.” Poi una dichiarazione sulla malasanità. “Non ci sono stati casi da attribuire alla negligenza dei sanitari, non c’è nessun motivo per tagliare, la politica deve fare il suo servizio tutelando i cittadini dell’entroterra.” Polemiche in città per la perdita di un servizio essenziale. Anche un semplice trasferimento in ambulanza o eliambulanza risulta difficile dal punto di vista logistico. In concomitanza con il maltempo o gravi incidenti stradali tra le gallerie della SS76, il comprensorio rimane isolato per diverse ore.

Marco Antonini