CENTRI PER FAMIGLIE AL VIA A FABRIANO CON “LE EMOZIONI”

Il 25 ottobre è stato giorno di festa per la riapertura del Centro Famiglie di Fabriano. Al via dunque le attività che riscalderanno l’inverno di tante famiglie; si dà spazio a “Le emozioni”. Questo è  dunque il tema dei laboratori della stagione invernale 2015. I comuni di Fabriano e Sassoferrato vantano la presenza di questo ente fondamentale per lo sviluppo del mondo del sociale del nostro territorio. Il Centro per le Famiglie è uno spazio di socialità, scambio e solidarietà tra persone, famiglie, generazioni e servizi. Nasce da un progetto della Regione Marche e dell’Ambito Territoriale Sociale n.10 in collaborazione con il comune di Fabriano e Sassoferrato. Si rivolge principalmente alle famiglie con figli minori (0-18 anni), ma è aperto alla partecipazione di tutti coloro che, singolarmente o in gruppo, vogliono offrire la propria disponibilità, condividere le proprie competenze, proporre idee e attività. Sono ormai tre anni che il territorio di Fabriano e Sassoferrato gode di questo ente retto grazie alla presenza di volontari e alla partecipazione attiva del territorio che in diversi modi fa sì che si svolgano attività di vari tipi. “E’ un luogo di relazioni, un’opportunità di incontro tra genitori e figli, qui si costruiscono relazioni. Non è importante il prodotto che si ottiene dalle attività del Centro, ma il percorso che le famiglie e gli operatori compiono insieme”. Queste sono le parole di Lamberto Pellegrini, coordinatore d’ambito che insieme alle coordinatrici del Centro Lorella Casadio e Silvia Mercuri lavorano affinchè questo servizio sia sempre garantito grazie al volontariato e all’associazionismo locale e del territorio. “Ognuno può proporre le attività senza essere professionisti, a volte sono le mamme che inventano e strutturano laboratori; il fine è l’autogestione: riuscire a far gestire il centro alle famiglie.” Dice Lorella Casadio. Le attività di Fabriano sono le stesse del centro di Sassoferrato, possono differire in qualche particolare, ma vengono svolte sempre con lo stesso obiettivo: offrire un punto di riferimento per le mamme, i papà e i figli che vogliono valorizzare la quotidianità della vita familiare. La vita del centro è resa possibile grazie alla disponibilità del territorio. Esiste necessariamente una relazione con il territorio che deve essere consapevole del fatto che una società funziona quando si vive bene in famiglia. Ogni famiglia è come un pezzo di un grande puzzle che rappresenta la società ed è quindi importante che la politica locale e nazionale si occupi in primis delle famiglie per il benessere dell’intera comunità.

Grazie alla disponibilità del territorio si riescono a realizzare diverse attività ad esempio incontri in Biblioteca, teatro, laboratori di cucina, musica, cultura e tanti giochi; tutto questo si svolge con personaggi del territorio che mettono a disposizione tempo e conoscenze senza nessun tipo di guadagno se non in ambito umano e relazionale. Molti sono i volontari nei centri che organizzano tante attività l’una legata all’altra sempre con il fine di far incontrare bambini e genitori. Per essere un volontario non c’è bisogno di essere un esperto del settore, basta credere in quello che si fa ed aiutare attraverso il proporre sempre nuove attività mirate al conoscersi, dialogare, giocare e all’imparare a stare insieme nell’epoca dei videogiochi e dei centri commerciali. Si crede al metodo Montessori che vede bambini e adulti impegnati nella costruzione del proprio carattere attraverso l’interazione con i loro ambienti. “La mission” dice Pellegrini “è creare relazioni all’interno di una comunità solidale”. E’ stato attivato inoltre uno sportello per famiglie per offrire informazioni su diverse tematiche; sempre di più questo servizio migliora stando a disposizione del territorio. Avere un luogo di incontri, di confronti e di crescita è per le famiglie un bene prezioso: in un mondo assetato di denaro dove purtroppo tutto si paga, è importante sapere di avere un servizio gratuito che permette ai bambini e ai ragazzi di incrementare amicizie attraverso giochi e laboratori basati sulle relazioni umane e non su strumenti digitali che impediscono il dialogo autentico fatto di contatto tra persone senza il mezzo del social network.

Francesca Agostinelli