SCAMBIO DI VETRINI ALL’OSPEDALE PROFILI, PAZIENTE OPERATA. POI RISARCITA

Una mammografia di controllo scatena l’inferno ad una impiegata fabrianese di quarantaquattro anni. La storia di S.B. è iniziata all’Ospedale Profili di Fabriano nel mese di luglio di due anni fa e si è conclusa da poco con un risarcimento da parte dell’Asur che ammetteva uno scambio di vetrino al laboratorio. Un referto sbagliato che ha condizionato la vita della donna. “Una normale mammografia di controllo mi butta a terra. La diagnosi – spiega – era chiara: carcinoma globulare infiltrante, un brutto tumore maligno al seno. Per noi donne una delle malattie più sconvolgenti.” Presa dall’ansia e dalla paura, deve fare i conti con la realtà: si prospetta, infatti, un intervento chirurgico al seno. A ottobre 2012 S.B. decide di operarsi a Milano. Prevista una Quadrantectomia con asportazione di uno spicchio di mammella. Quando la donna iniziò a parlare di terapia post intervento, la triste realtà. “Ricevo una telefonata dal chirurgo che mi ha operata che mi conferma, meravigliato, che non c’è nessun tumore al seno nel tessuto che è stato analizzato. Tutto regolare, quindi, ma il dubbio resta. Perché mi hanno diagnosticato a Fabriano un tumore se non ho nulla?” Inizia, così, l’iter che porta S.B. ad intraprendere una battaglia affinchè casi del genere non accadano più. “Chiedo alla direzione sanitaria dell’Ospedale Profili il materiale relativo alla mia biopsia per poterlo analizzare ancora. Quando mi contattano dalla direzione scopro l’arcano. La dirigente, infatti, conferma che c’è stato un errore e sono stati scambiati i vetrini con un’altra paziente. Se da una parte ho capito, per fortuna, che non ero stata mai male, ho anche percepito che una signora aveva da poco festeggiato una mammografia regolare e invece portava dentro di sé un tumore maligno che andava asportato con urgenza.” S.B. esce dall’ospedale sollevata ma con due impegni concreti: chiedere un risarcimento al laboratorio e rintracciare la signora che ha ricevuto la cartella clinica sbagliata. “Abbiamo iniziato subito la pratica di mediazione al Tribunale di Ancona: sono consapevole che lo scambio di vetrino non è stato voluto e non si poteva arrivare a capire quale dottore avesse realmente invertito il tutto. Ma io dovevo essere risarcita.” Sono stati giorni lunghi per S.B. che ha dovuto anche prendersi le ferie per raggiungere il tribunale nel capoluogo vista la chiusura della sede fabrianese. Mesi di cure e di paure finiti in un attimo generano, si, serenità ma feriscono per la cicatrice di 6 cm e per i piccoli problemi fisici alla spalla che sono scaturiti dall’intervento. “Ho speso soldi per guarirmi dal nulla e, sicuramente, il mio organismo non ne ha beneficiato e nemmeno il mio umore.” Ora vorrei sottopormi a un intervento di chirurgia plastica per riavere il seno di prima.” Intanto, una settimana fa, si è concluso l’iter al Tribunale e S.B. ha ottenuto il suo risarcimento per una storia che poteva avere risvolti più drammatici. Ora l’ultimo desiderio: “Vorrei conoscere l’altra paziente per avere la conferma che anche a lei è stata raccontata la verità.”

L’Asur si è mossa immediatamente per fornire assistenza alla signora e tutte informazioni necessarie. “Anatomia Patologica ha analizzato le biopsie mammarie di due pazienti per accertamento diagnostico per sospetta patologia nodulare della mammella. A seguito della richiesta di S.B., nel corso dell’allestimento delle copie dei preparati istologici, il Tecnico di Laboratorio osservava la non corrispondenza dei preparati in copia con quelli su cui era stata formulata la diagnosi che consisteva in un’evidente diversità dell’aspetto macroscopico delle sezioni istologiche originali rispetto a quelle in copia. Esaminando, quindi, l’aspetto dei blocchetti tessutali trattati immediatamente prima e dopo della donna, il tecnico poneva il sospetto di un errore tecnico con scambio di sezioni tessutali.” Scambio di referti, quindi, confermato dalle perizie dell’Asur che non si è mai tirata indietro davanti alle responsabilità accertate e ha risarcito la vittima.