GIGLIOLA MARINELLI INTERVISTA L’ARCHITETTO ROBERTO EVANGELISTI

Questa settimana abbiamo incontrato l’architetto Roberto Evangelisti, dirigente del settore assetto e tutela del territorio del Comune di Fabriano, per parlare dei lavori riguardanti il Palazzo del Podestà, edificio storico simbolo della città di Fabriano.

Architetto, i lavori del Palazzo del Podestà suscitano fortemente l’interesse dei fabrianesi, quando sono iniziati ufficialmente e quale tipologia di interventi sono pianificati nel progetto ?

I lavori di restauro, consolidamento e recupero funzionale del Palazzo del Podestà sono stati suddivisi in due stralci funzionali in relazione alle tipologie di finanziamento dell’opera. Più precisamente:

– i lavori del primo stralcio, per un importo complessivo di € 800.000  finanziati con i fondi della legge sulla ricostruzione post sisma, si sono già conclusi il 19 dicembre 2014; hanno riguardato principalmente il consolidamento strutturale e il miglioramento sismico. Oltre agli interventi strutturali sono stati eseguiti lavori, come la demolizione dei soppalchi in cemento armato costruiti negli anni ottanta, tendenti a riportare l’edificio alle sue caratteristiche tipologiche e formali originarie.

– i lavori del secondo stralcio, per un importo complessivo di € 400.000  finanziati con i fondi del FAS 2007-2013, e che riguardano il recupero funzionale, il completamento degli impianti, le finiture e gli arredi non sono ancora iniziati.

Il progetto esecutivo è in corso di approvazione e i lavori saranno appaltati, a seguito della gara di evidenza pubblica, entro il mese di novembre per poi terminare entro il primo semestre del prossimo anno.

Riguardo la destinazione d’uso degli spazi, cosa è stato previsto nel piano di intervento?

Il progetto conferma la centralità del percorso urbano pubblico rappresentato dal corridoio sito al piano primo dell’edificio che collega l’ingresso da piazzetta del Podestà e quello da largo Bartolo da Sassoferrato; un terzo accesso avverrà dall’adiacente Giardino del Poio direttamente sul vano della scala principale preesistente di comunicazione con i piani superiori. Sul corridoio centrale del primo piano, da ambo i lati, si apriranno i locali da destinare occasionalmente ad esposizioni temporanee o salette al servizio dei convegni o degli eventi espositivi che si terranno nella sala principale del piano superiore; nei pressi sarà realizzato anche un piccolo locale tecnico che ospiterà i componenti per il controllo e la gestione degli impianti elettrici, diffusione acustica, allarme e rivelazione incendi. Al piano secondo dell’edificio sarà ospitata una grande sala per convegni per un numero massimo di 200 persone, che potrà essere utilizzata anche per allestimenti espositivi temporanei; ad essa si accederà attraverso la scala principale già nominata e disporrà di altre due scale secondarie di recente realizzazione, che addurranno al piano sottostante. La seconda sala potrà essere destinata a spazio di supporto (reception, accoglienza, guardaroba, etc. ) rispetto alla sala più grande. Aspetto da non trascurare è il collegamento tra il palazzo del Podestà e la Pinacoteca, attraverso i giardini del Poio, che è oggetto di un progetto separato ma che in ogni caso fa parte del più ampio “progetto integrato di recupero e valorizzazione dei luoghi della cultura prevede la creazione di un polo culturale delle arti visive dell’Alta Valle dell’Esino”, oggetto dei finanziamenti ottenuti mediante il Programma Attuativo Regionale (PAR) del FAS 2007-2013.

Il Palazzo del Podestà è una splendida cornice della nostra Piazza del Comune, una piazza meravigliosa che incanta con la Fontana Sturinalto i turisti di tutte le parti del mondo che hanno la fortuna di ammirarla. Quali sono le difficoltà tecniche incontrate per intervenire in edifici di così alto valore storico-artistico?

In realtà non vi sono particolari difficoltà tecniche nell’intervenire su edifici monumentali. È una questione di cultura del progetto, ovvero le tecnologie da applicare nel recupero di edifici vincolati sono quelle che ne rispettano le caratteristiche costruttive originarie senza alterare ne il funzionamento strutturale ne l’aspetto storico/formale dell’edificio.Già dai primi interventi eseguiti sui nostri edifici storici il comune di Fabriano ha messo a punto e pubblicato, in collaborazione con il settore beni culturali della regione, un “codice di pratica per il restauro di edifici storici” che è una guida per intervenire su tali manufatti.

Possiamo sbilanciarci per una data di apertura al pubblico del Palazzo del Podestà?

L’obiettivo che ci siamo dati è quello dell’apertura per l’estate 2016, a meno di eventi imprevedibili, potrà essere decisamente rispettato.

Gigliola Marinelli