SUB DISPERSO IN MARE, RICERCHE SI CHIUDONO NELL’OSCURITA’

Si sono chiuse con l’oscurità le ricerche di Alessandro Pandolfi, il sub fabrianese di 45 anni disperso da giovedì sera. Dopo 48 ore di attività speciale coordinate dal Reparto operativo della Capitaneria di porto, con la partecipazione dell’aereo e di un’unità navale della Guardia Costiera e una del Roan della Guardia di Finanza, da prassi si è deciso di concludere le ricerche. Continueranno nei prossimi giorni solo da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco nell’ambito della loro normale attività di istituto. Ieri erano attesi i sommozzatori da Bologna che avrebbero dovuto utilizzare un robot filoguidato per scandagliare i fondali, ma per problemi tecnici l’operazione è saltata e verrà effettuata tra domani e martedì. A questo punto sono praticamente nulle le speranze di ritrovare in vita il sub fabrianese, padre di un bimbo di 5 anni, che aveva deciso di uscire in mare giovedì pomeriggio dal porticciolo di Marina Dorica, subito dopo pranzo, da solo, per andare a caccia di ricciole. E’ stato ritrovato soltanto il suo gommone Marshall M90 di 5,10 metri, a ridosso della piattaforma off-shore dell’Eni denominata “Clara Ovest”, a 15 miglia da riva, verso Falconara, dove il sub era solito andare per praticare pesca in apnea. Il gommone, trainato l’altro ieri fino a Marina Dorica, è stato restituito alla famiglia perché non è stato disposto il sequestro. Dentro c’erano il cellulare di Pandolfi, un fucile da pesca, una cintura a pesi, una custodia vuota di un fucile, i documenti e gli effetti personali. L’ipotes più accreditata – riferisce il Corriere Adriatico – è che il sub 45enne abbia accusato un malore durante un’immersione: un’improvvisa carenza di ossigeno per la quale avrebbe perso i sensi, al punto da non riuscire a sganciare i piombi da 5 chili utilizzati per scendere in profondità. Eppure anche ieri, dall’alba al tramonto, l’area è stata pattugliata dal cielo ad una quota di 600 piedi e per una superficie di 450 miglia quadrate e in mare per 54 miglia, in un punto che arriva fino a 74 metri di profondità. L’altra ipotesi è che il malore sia avvenuto in superficie e il corpo di Pandolfi possa essere stato trascinato lontano dalle correnti che spingono verso sud-est. Le ricerche sono state interrotte dal Reparto operativo della Capitaneria di Porto ieri pomeriggio attorno alle 19 quando i mezzi sono stati fatti rientrare. L’esito, purtroppo, è negativo. Una notizia drammatica per la moglie e la famiglia del sub fabrianese che fino a ieri avevano tenuto all’oscuro di tutto il figlioletto di 5 anni. Una tragedia che lascia basiti anche gli amici di Marina Dorica e della Lega Navale, a cui Alessandro si era iscritto da poco. Nessuno riesce a comprendere né ad accettare la scomparsa di un sub molto esperto, tradito dalla passione irrefrenabile per il mare e per la pesca.