UNIVERSITA’ DEI CARTAI DI FABRIANO A RADIO GOLD – l’intervista di Gigliola Marinelli

Interprete della secolare tradizione della carta, erede e divulgatrice dei valori della storia e dell’economia di Fabriano, la Pia Università dei Cartai perpetua la gloriosa corporazione medievale in cui il Capitano dell’Arte, carica da sempre ricoperta da un rappresentante delle Cartiere fabrianesi, è garante nel tramandare nel tempo l’Arte della Carta come memoria storica per le generazioni future. Abbiamo incontrato il Camerlengo dell’Università Luigi Carlo Bennati.

Quanto è importante l’attività della Pia Università dei Cartai per conservare la nostra tradizione dell’Arte della Carta in particolar modo per i giovani?

E’ fondamentale, tanto che nella norma statutaria dell’Università è previsto proprio questo scopo oltre che mantenere intatto il culto verso la patrona Santa Maria Maddalena.

Tra le numerose iniziative dell’Università ampio spazio viene dedicato all’attività editoriale?

L’attività editoriale è curata dal nostro direttore editoriale Giancarlo Castagnari, importante storico della carta, con l’edizione di 10 volumi raccolti in una collana di storia della carta. Questa collana è confluita nell’Istituto Europeo di Storia della Carta e delle Scienze Cartarie-Fondazione Gianfranco Fedrigoni che contribuisce alla promozione degli studi di storia della carta e delle discipline connesse e promuove lo sviluppo e la divulgazione delle scienze cartarie. L’ultimo volume è intitolato “Carta cartiere cartai” dell’autore Andrea  Gasparinetti.

Fabriano ha ricevuto dall’Unesco l’importante riconoscimento come Città Creativa: pensi che  sia un’ occasione da cogliere  per far conoscere nel mondo la nostra tradizione ed abilità artigianale nel settore carta?

Certamente, la Pia Università dei Cartai già nel 2000 aveva presentato all’Unesco a Parigi, dopo aver superato l’ammissione da parte dell’Unesco Italia insieme al Fondo Alinari di Firenze e ad un  Fondo veneziano, la domanda di riconoscimento delle filigrane cartarie fabrianesi come Patrimonio dell’Umanità. Quindi aver ottenuto oggi questo riconoscimento è cosa meritevole.

Gigliola Marinelli