PORTA CERVARA SUL PODIO DELL’INFIORATA PIU’ BELLA

Porta Cervara si è aggiudicata il secondo trofeo del Palio di San Giovanni Battista. Venerdì sera, in un centro storico gremito, il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola ha aperto le buste con i giudizi della giuria di esperti ed ha proclamato l’infiorata più bella. A vincere la competizione 2015 è stata l’opera d’arte realizzata dai rossi di Porta Cervara presso la chiesa di San Filippo. Poi, nella sede dell’Hosteria situata nelle ex carceri di via Delle Ceramiche, i portaioli hanno festeggiato la nona vittoria nonostante la pioggia. La serata era iniziata con lo spettacolo degli Sbandieratori e Balestrieri di Volterra gemellati con Fabriano. Poi la premiazione di Porta Cervara per l’infiorata più bella davanti alla autorità. La classica ha visto al secondo posto quella della Porta del Borgo. Seguono Porta del Piano e Porta Pisana. Soddisfatti anche gli alunni del Liceo Artistico Mannucci che hanno realizzato, dopo mesi di studio teorico con i docenti, undici bozzetti sul fiume Giano – tema dell’edizione 2015 – poi esposti presso la galleria Rismondo. I quattro lavori arrivati alle selezioni finali sono stati disegnati da Valentina Bracchetti (Piano), Lorenzo Megni (Borgo), Luana Galassi (Cervara) e Marta Sparvoli (Pisana). In piazza anche gli insegnanti del Liceo Artistico fabrianese che hanno creduto nel’idea del Palio di portare l’evento cittadino per eccellenza nelle scuole. “Questo progetto – spiega il presidente Paolo Mearelli – è solo all’inizio. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere tutte le scuole e le associazioni della città che già quest’anno hanno risposto positivamente al nostro invito.” Emozionata l’autrice del bozzetto vincente. “Per raffigurare lo stretto legame fra la città e il fiume Giano sono stati scelti i soggetti che rappresentano questa unione: una dama e la fontana Sturinalto, icona di Fabriano. La donna, vestita con abiti sontuosi, è segno tangibile – spiega Luana Galassi – che molti tessuti pregiati venivano lavorati a Fabriano attraverso l’uso dell’acqua. L’Arco del Podestà sembra abbracciare tutti e l’unione di questi tre elementi riporta nuovamente al vincolo antico fra l’acqua e la città di Fabriano. Alla base dell’arco, volutamente rappresentato in ferro, vi sono due figure maschili. Sono due fabbri che, impegnati nel proprio lavoro, riportano alla mente la fiorente arte della lavorazione del ferro, importantissima per la crescita e lo sviluppo della città. La scritta che sovrasta l’arco “Castello Vecchio e Castello Nuovo” vuole ricordare i due antichi castelli dalla cui unione è nata la città così come oggi la si conosce. La cornice – conclude – simboleggia le 4 porte raffigurate come gocce d’acqua proprio per rimarcare il legame tra Fabriano e il Giano.” Le infiorate resteranno aperte al pubblico fino al 24 giugno, giorno in cui debutteranno, sul Sagrato della Cattedrale, i ragazzi delle scuole medie. Per mesi i volontari dell’Ente Autonomo hanno spiegato loro quest’arte antica e ora si cimenteranno in un’infiorata realizzata esclusivamente da loro.

Marco Antonini