LIFE+TROTA, REINTRODOTTE LE TROTE MEDITERRANEE AI MONTI SIBILLINI

Sono tornate a ripopolare i corsi d’acqua del Parco Nazionale dei Monti Sibillini le prime trote mediterranee nate nell’impianto ittiogenico di Cantiano nell’ambito del progetto Life+Trota per la conservazione della specie autoctona dei corsi d’acqua marchigiani. Il progetto, realizzato grazie ad un co-finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito dello strumento Life Plus, è promosso da Provincia di Pesaro e Urbino, Provincia di Fermo, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Università Politecnica delle Marche, Università di Perugia e Legambiente. Obiettivo è quello di recuperare e conservare le ultime popolazioni native di trota mediterranea (Salmo macrostigma) in sette bacini fluviali della regione Marche. La trota mediterranea, unica trota originaria dell’Italia centro-meridionale, è infatti protetta dalla Direttiva Habitat in quanto considerata specie “in pericolo di estinzione” in Italia.

Il prof. Oliviero Olivieri, presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini, esprime soddisfazione dichiarando che: “È stato compiuto un importante passo per la conservazione di una specie poco conosciuta ma strategica per la biodiversità dei corsi d’acqua dei Sibillini; una specie simbolo la cui sopravvivenza non può prescindere dalla tutela dell’acqua nonché da una corretta gestione degli ecosistemi fluviali e da una pratica responsabile delle attività di pesca”. Il rilascio delle trotelle mediterranee è avvenuto nel torrente Rapegna, nel comune di Castelsantangelo sul Nera (MC).

“Continuano le attività di ripopolamento (“supportive breeding”) nell’ambito dell’azione concreta di conservazione (C4) prevista dal progetto Life+TROTA – dichiara il Prof. Vincenzo Caputo Barucchi dell’Università Politecnica delle Marche -. In particolare, sono stati utilizzati esemplari appartenenti allo stock genetico del bacino del fiume Nera, descritto durante l’azione preparatoria (A2) tramite analisi molecolari. Questo ripopolamento segna l’inizio di un programma di “supportive breeding” che proseguirà nei prossimi due anni in alcuni corsi d’acqua del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, una delle ultime roccaforti della trota mediterranea nell’Italia peninsulare. Un particolare ringraziamento ai pescatori del Team Sampei Visso per il loro aiuto”.

A questo ripopolamento ne farà seguito un altro nei prossimo giorni. “Un progetto importante, questo del Life+ Trota, perché ci ha permesso di acquisire informazioni utili sulle comunità ittiche esistenti – aggiunge il Prof. Massimo Lorenzoni dell’Università di Perugia – anche accertando la presenza di altre specie che, oltre alla trota sono protette a livello Europeo come lo scazzone, il barbo, il vairone, la lampreda padana e il gambero autoctono di fiume, specie ormai rara nei corsi fluviali italiani. Inoltre, grazie alle analisi effettuate abbiamo potuto valutare i tratti di fiume con la più alta qualità ambientale e quindi maggiormente adatti ad ospitare popolazioni di trota autoctona. Da sottolineare, infine, che tutte le informazioni acquisite sulle popolazioni di trota studiate saranno utili per migliorare la conoscenza e contribuire concretamente a porre in essere misure per la salvaguardia di questa specie”.