TRUFFE AGLI ANZIANI, CC FABRIANO DENUNCIANO IMPIEGATO. PROSEGUONO LE INDAGINI

Proseguono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Fabriano dopo la denuncia di un impiegato postale in servizio in una filiale a pochi chilometri dalla città che si sarebbe impossessato di quasi 80 mila euro effettuando operazioni non autorizzate su alcuni conti e buoni fruttiferi di anziani del comprensorio. Dopo le segnalazioni da parte di due cittadini ai carabinieri di Cerreto d’Esi che riferivano un disinvestimento di un buono ordinario è scattata l’indagine dell’Arma. Le due donne – una ha 87 anni – sono state ripulite dei risparmi di una vita durante una normale operazione allo sportello. Si recavano alla Posta per ritirare la pensione o per pagare un bollettino e sono tornate a casa con il conto azzerato o quasi. In un colpo solo l’impiegato infedele è riuscito a disinvestire un buono fruttifero e ad impossessarsi di 75 mila euro. I carabinieri coordinati dal Capitano Benedetto Iurlaro hanno impiegato poco tempo per scoprire la tecnica usata dal dipendente. Grazie alla collaborazione di Poste Italiane è scattata un’operazione meticolosa e riservata che ha permesso di denunciare l’impiegato e di far dormire sonni tranquilli alla clientela preoccupata. L’uomo approfittava dell’ingenuità delle persone anziane ed effettuava operazioni postali mai richieste. Con artifizi e raggiri l’impiegato riusciva a impossessarsi del denaro delle vittime: approfittando della loro presenza allo sportello, attraverso il disinvestimento di buoni fruttiferi, faceva transitare sul libretto della vittima il denaro corrispondente per poi farlo risultare immediatamente prelevato. La somma, però, finiva nelle tasche sbagliate. Ora l’impiegato del comprensorio fabrianese dovrà rispondere del reato di truffa aggravata continuata. Gli episodi – al momento due ma i militari ancora indagano – sarebbero avvenuti in un ufficio postale situato nelle immediate vicinanze di Fabriano. I militari sospettano che anche altri clienti sono caduti in questa truffa.

Marco Antonini