COME SI CHIAMA QUELLO CHE RUBA TUTTO? AH NONNA, ALZHEIMER!

Bilancio più che positivo per il Caffè Alzheimer sentinate. Malati e soprattutto familiari sono entusiasti dei risultati ottenuti e lo dimostrano oggi lunedì 18 maggio organizzando un grande evento nella loro sede a partire dalle ore 17.  “Vogliamo – scrivono – ringraziare tutti coloro che hanno permesso questa importante esperienza. I nostri familiari sono interessati e, particolarmente attratti, da questi incontri, il primo  e il terzo lunedì di ogni mese, diventati punti di riferimenti nei locali della Stazione. E’ un ritrovarsi felici tra coetanei un po’ perché non lo ricordano, un po’ perché si sono persi di vista da tempo. E quelle due ore sono per loro un diversivo e un modo per stare insieme in allegria. Mentre per noi, i familiari, i cosiddetti caregivers è un esperienza ogni mese sempre positiva perché istruttiva. Lo star  insieme ci fa capire che non siamo soli, che abbiamo un vissuto diverso, ma che le sofferenze sono comuni, come i problemi e quello più grande è sempre lo stesso: capire e dare una qualità di vita migliore ai nostri cari. E’ quello il nostro comune ed unico obiettivo cercando il giusto equilibrio tra le nostre e le loro esigenze, anche se non è sempre facile. Questo è ciò che tutti gli operatori intervenuti al Caffè Alzheimer di Sassoferrato hanno cercato di farci capire, e noi, con tanto affetto, vogliamo dire loro grazie per la pazienza, la disponibilità e il supporto che chi hanno saputo dare fin dal primo incontro. Un grazie particolare ad Alessandro Stronati, Alexandra Cucchi, Mara Brera e a Claudia Grini. Un grazie per tutto quello che hanno saputo fare per noi e per i nostri cari. Perciò noi chiediamo con forza alle autorità comunali , all’associazione malati d’Alzheimer, all’Asur, alla fondazione Cassa di Risparmio Fabriano e  Cupramontana di fare in modo che tutto ciò possa continuare, sperando anzi di poter migliorare. Visto il grande successo  – su cui neanche noi credevamo – speriamo vivamente che ci diate l’opportunità di proseguire senza interruzione questa belle  esperienza. Distinti saluti e un grazie di vero cuore”.

Questa lettera permette di ricordare a tutti che nei locali dell’ex stazione  ferroviaria, due volte al mese di lunedì dalle 17 alle 19, malati di Alzheimer con i loro familiari s’incontrano inquadrati da volontari dell’associazione Alzheimer Marche. Un luogo voluto con tenacia e caparbietà da Clauda Grini, responsabile territoriale dell’assistenza domiciliare, ben consapevole di quanto questa malattia pesa sulle famiglie. “Il tempo di prendere un “caffè –pretesto” – spiega – perché l’obiettivo è stare insieme, stimolare chi si è ammalato, e soprattutto, informare, formare  i caregivers, Un nome inglese che definisce i familiari che si prendono cura dei propri cari malati e non più in grado di badare a se stessi”. Ufficialmente i locali sono stati inaugurati lunedì 7 luglio 2014  in presenza del sindaci Ugo Pesciarelli, degli assessori Daniela Donnini e Sauro Santoni ed è stata benedetta da Don Giovanni Mosciatti. “Una malattia grave che pesa sulle famiglie – ha commentato il parroco – troppo spesso subita “in solitudine” e con “fatica”  che, in luoghi speciali come il Caffè Alzheimer –  si vive  “in compagnia” e con “amore”. La missione di questo caffè è migliorare la qualità di vita dei malati ed offrire sostegno ai loro familiari che subiscono tutto il peso della malattia  con tute le relative conseguenze pratiche e sociali. Vengono psicologi, geriatri, insomma operatori che stimolano i malati, fanno alcune verifiche e danno un sostegno con i loro consigli ai familiari. Un idea semplice ma efficace che riposa su uno spazio informale ed è nata in  in Olanda nel 1997. Ad oggi, in Italia di caffè ce ne sono circa 200, che sono diventati punto di riferimento territoriale e di accoglimento delle richieste di aiuto, rafforzano  l’efficacia delle azioni dei caregiver  e stimolano le istituzioni a potenziare i centri diurni, a cercare soluzioni sociali, sanitari, residenziali ad una malattia che si presenta con cifre da capogiro e purtroppo peggioreranno. Ad oggi nel mondo i malati di Alzheimer sono 18 milioni. Colpisce una persona su 20 over 65 ed una su 5 oltre gli 80. In Italia, sono 500.000. Dati che raddoppieranno entro il 2025.

Veronique Angeletti