ADDIO AL CENTROCAMPISTA TUTTO POLMONI. OGGI LE ESEQUIE

Ha perso l’ultima partita, quella più importante. Ma per tutti, contro quel male incurabile, ha vinto lui – il centrocampista tutto polmoni – con la forza del suo sorriso. Mirco Aghetoni, il calciatore fabrianese che ha giocato anche a Siena e in Ancona, se ne è andato ieri confortato dall’affetto dei suoi cari. Il suo cuore ha smesso di battere a 24 anni. Una promessa, sul campo da calcio, una garanzia per i suoi compagni. Fabriano piange la scomparsa di un giovane che ha lottato e sudato, con il sorriso, giorno dopo giorno, per non arrendersi a quel tumore che aveva iniziato ad aggredirlo poco prima del debutto in serie B. Innamorato del calcio fin da piccolo, Mirco inizia nel settore giovanile del Fabriano Calcio. Poi sono arrivati gli anni con Fortitudo. Ambizioso, serio, disponibile con tutti. I suoi allenatori lo ricordano così. Curava molto il suo corpo e non beveva mai bibite gassate. Durante un colloquio a Tolentino la svolta. Il trasferimento a Siena dove ha indossato la maglia di capitano nella squadra primavera e un anno in Lega Pro con una squadra abruzzese. “Con il treno – confidano gli amici – è partito da Siena. 450 chilometri. Non c’era nessuno ad aspettarlo nella nuova città. Allora decise di tornare a Fabriano.” Poi la grande chiamata. L’U.S. Ancona 1905, la possibilità della serie B e gli allenamenti con la prima squadra perché Mirco era pronto sia come calciatore che come uomo. Il giorno del suo diciottesimo compleanno scopre la terribile malattia. Poi non si è mai fermato. La sua finalissima l’ha disputata fuori dai campi da calcio. Ha viaggiato in Europa per incontrare luminari in campo medico visto che in Italia dicevano che non si poteva operare chirurgicamente. Lui ha vinto lo stesso. Accantonata la carriera calcistica si è appassionato al poker. E’ diventato campione nei tornei online e pagava le spese della sua piccola abitazione nel nord Italia con il ricavato di quei giochi di ruolo. Nel circuito era soprannominato Mirco ‘AgheStrong’ Aghetoni ed era considerato un giocatore di cash live tra i più attivi nella comunità pocheristica italiana. “Il male – confidano – non aveva minato il suo ottimismo e la sua carica di positività, che lo ha portato a continuare a giocare e a girare il mondo, affrontando la malattia con leggerezza e col sorriso.” Con le lacrime agli occhi anche lo staff Ancona Calcio ricorda Mirco. “Aveva qualità umane di grande rilievo – confida Maurizio Zandegù, responsabile settore giovanile – oltre che essere un calciatore con un grande fiato. Non si è mai arreso. Ci lascia un insegnamento importante.” Anche a Siena lo ricordano con affetto. “Quando arrivai in Toscana – racconta il compagno di squadra Lorenzo Attorresi – a mensa fu il primo ad avvicinarsi a me. Non sono mai stato solo in quell’anno lontano da casa.”

Marco Antonini