INDESIT, SINDACATI PREOCCUPATI PER GLI OPERAI

C’è la questione riguardante gli impiegati della Indesit Company a preoccupare i sindacati impegnati nelle trattative con la Whirlpool. La problematica, spuntata nei giorni scorsi, soprattutto perché il management del colosso statunitense non ha mai fornito lumi sotto questo aspetto, posticipando l’argomento a giugno, si è riproposta in tutta la sua evidenza pure martedì scorso, in occasione dell’incontro che le parti sociali hanno avuto con l’azienda al ministero dello Sviluppo economico. Gli esuberi ipotizzati dal piano industriale della multinazionale americana concernono anche gli operai, ovviamente, ma le due situazioni nella sostanza appaiono ben diverse. “La Whirlpool ha fatto capire che gli esuberi operai si possono riassorbire – spiega Vincenzo Gentilucci, responsabile provinciale della Uilm – e fra quattro anni vedremo in che modo, mentre per il settore impiegatizio rimangono le incognite. L’azienda non ha sciolto le riserve, dicendo di poterlo fare soltanto a giugno, ed è proprio questo atteggiamento a preoccuparci. Non è possibile che il gruppo statunitense ha redatto un piano senza prevedere nulla in merito agli amministrativi. Temiamo che l’azienda non voglia sbilanciarsi adesso, perché è in atto l’integrazione tra le strutture della Whirlpool e della Indesit Company e in questa fase il supporto degli impiegati è fondamentale”. E ancora: “Tempo fa, da Barcellona, il vice chairman della Whirlpool Marc Bitzer aveva parlato di 1.783 esuberi. Bene, considerato che il piano industriale presentatoci di recente prevede 1.335 esuberi nei reparti produttivi della Indesit, potrebbero spuntare 400-450 esuberi tra gli impiegati. Insomma, questo è il vero scoglio della trattativa”. Non è un caso che ieri mattina le Rsu degli impiegati si siano incontrate per un’analisi e una riflessione in merito a quanto sta accadendo. Una riunione di approfondimento, beninteso, ma è chiaro che la tensione negli uffici centrali e nelle sedi periferiche sale giorno dopo giorno. Il segretario provinciale della Fiom Fabrizio Bassotti ribadisce “la necessità di portare avanti una trattativa unitaria che metta insieme operai e impiegati. Non faremo mai accordi divisi e anche le Regioni e il Governo hanno compreso l’importanza di questa nostra posizione”. In relazione al vertice dell’altra sera, a cui hanno preso parte per il Mise il dottor Castano e per l’azienda l’ad di Whirlpool Italia Davide Castiglioni e la responsabile delle risorse umane Francesca Morichini, Michele Zanocco della Fim nazionale definisce ambigua la posizione del management della multinazionale, “perché togliere le pregiudiziali, come l’azienda ha detto di voler fare, significa essere davvero disposti a discutere su tutto con l’obiettivo di trovare una soluzioni concrete per tenere tutti i siti aperti e l’occupazione dentro il piano presentato. Da parte aziendale, si deve affrontare il tema dei volumi necessari per sostenere tale piano e, da parte delle istituzioni locali e nazionali, ci si deve attivare per trovare i necessari sostegni economici e infrastrutturali per garantire una soluzione industriale duratura per lo stabilimento di Carinaro”. Proprio la chiusura dello stabilimento casertano resta la nota più negativa nell’ambito del discorso inerente ai siti produttivi. “Al Governo chiediamo un ruolo più attivo – aggiunge Zanocco – precisamente di far rispettare l’accordo siglato con la Indesit nel dicembre 2013”. In questi giorni, era circolata l’ipotesi di riportare a Carinaro volumi produttivi di altri siti del perimetro Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), ma tale soluzione per ora non sarebbe praticabile, poiché la saturazione media degli impianti italiani, ossia i pezzi prodotti rispetto alla capacità installata, si attesterebbe attorno al 50 %.