CARNEVALI CHIUDE MACELLERIA DOPO 70 ANNI DI ATTIVITA’ A FABRIANO

La macelleria Carnevali ha chiuso definitivamente la sua attività il sabato di Pasqua: una chiusura a solo un anno dalla ricorrenza dei 70 anni di presenza nel nostro territorio come punto di riferimento storico per i prodotti tipici di salumeria che hanno reso la città Fabriano famosa in tutto il mondo. L’incontro di stamane con Tito Carnevali non posso definirlo un’intervista ma un racconto. Una grande storia di uomini operosi che con passione, dedizione e sacrificio hanno lavorato instancabilmente per tre generazioni. Una filiera corta di artigiani di qualità tramandata di padre in figlio, da nonno a nipote. Senza celare la commozione che lucida gli occhi di Tito nel ricordare la storia della sua vita, in cui la passione ha sempre fatto da filo conduttore, lo stesso mi racconta che la famiglia Carnevali ha sempre condotto una vita in campagna, precisamente ai Fossi di Burano in Fabriano. Il nonno Tito, da cui prende lo stesso nipote il nome, dedito al lavoro dei campi e all’allevamento del bestiame , si specializza nel tempo come norcino. Era solito recarsi a fare la “pista” di maiale nelle diverse abitazioni rurali della zona, diventando ben presto un tecnico della macellazione delle carni di maiale. Il nostro Tito racconta che proprio da nonno Tito ha iniziato ad apprendere l’arte della pista. Purtroppo la vita non è clemente con nonno Tito: il 3 maggio 1945, di ritorno in bicicletta da Albacina, viene investito da una camionetta di inglesi nei pressi di Rocchetta. La vedova, rimasta sola con tre figli, senza più Tito trova difficoltà a provvedere al sostentamento della famiglia. I due fratelli Giuseppe(classe 1926) e Attilio (classe 1921), prendono coraggio ed il 27 ottobre 1946 aprono la macelleria Carnevali, nella storica sede di Vicolo San Romualdo 9. Inizialmente era solo norcineria, specializzata nella produzione di salsicce, soppressati, lonze, salami di Fabriano lardellati e tutti i prodotti derivati dalla macellazione del maiale. All’epoca non era in uso consumare carne di maiale tutto l’anno, infatti la norcineria fino al 1957 era aperta solo stagionalmente, dal 1 ottobre alla fine di aprile. Dal ’57 il negozio, aperto tutto l’anno, diventa fornitore di tutti i generi alimentari della zona e dal 1966 inizia la vendita anche di carni di vitellone marchigiano. I prodotti di Carnevali diventano ben presto un’eccellenza del nostro territorio, tanto che cominciano ad essere esportati anche in diversi paesi europei come Inghilterra, Scozia, Russia, Svizzera, Belgio, Francia. Gli imprenditori locali si rivolgono a Carnevali per omaggi e strenne ai loro clienti, che tutt’oggi sono ritornati dai diversi paesi ad acquistare i prodotti della norcineria, fidelizzandosi ogni anno. Grandi gratificazioni soprattutto dai clienti quotidiani della città, gli stessi che nei giorni in cui si avvicinava la chiusura del negozio si sono recati da Tito e da sua moglie Marina per ricordare i bei tempi passati, per un saluto, per portare un regalo o un invito nelle loro case o semplicemente per un grazie. E qui la commozione di Tito diventa profonda e sentita. Dopo 33 anni di lavoro a tempo pieno, dove non ci sono feste comandate, dove si lavora nei giorni di macellazione dalle tre del mattino fino a sera tarda, dopo 44 anni vissuti con un coltello in una mano ed un pezzo di carne dall’altra è difficile pensare che tutto questo sia finito. Ancora Tito non riesce ad abituarsi all’idea di avere del tempo a disposizione per se stesso: non ha mai conosciuto un hobby, uno svago, una vita sociale. Dopo una giornata piena di fatica la sera si vede solo il letto ed il riposo. Questa è la dura vita dell’artigiano, una vita che profuma di dignità e di lavoro vero, quello serio. Non può esserci un ricambio generazionale in un’arte come quella norcina: si richiedono ore di sacrifici e senza la vera passione, che è il motore del successo di un’attività, non si può andare da nessuna parte. Proprio la passione, il rispetto per i clienti, l’onestà ed il metterci sempre la faccia hanno reso i Carnevali gli artigiani che sono. Tito, questo bravo ragazzo che già a 14 anni dopo la scuola andava a bottega e da solo iniziava a macellare le “pacche “ del maiale solo per avere dal padre un “Bravo ragazzì” che gli scaldava il cuore e che da adulto riceveva un apprezzamento dal cliente che gli diceva” Che bella figura m’hai fatto fare!!!”sono l’essenza di questo incontro di oggi. La macelleria Carnevali ha abbassato la saracinesca per scelta: è sopravvissuta ai duri anni del terremoto ed alle tante crisi economiche che si sono spesso succedute nel nostro territorio. Unico rammarico non aver raggiunto i 70 anni dell’attività ma siamo certi che la città di Fabriano mai si dimenticherà di Giuseppe, Attilio, Tito e Marina Carnevali. Quando si lavora per bene e si è brava gente si rimane impressi nel cuore delle persone. La città di Fabriano vi ringrazia per l’eccellenza della vostra artigianalità che ha portato Fabriano ed i suoi prodotti a spasso per il mondo per settant’anni. Siete un importante esempio da seguire in un momento in cui abbiamo veramente bisogno di eccellenze autentiche come la vostra. Un corale abbraccio a questa famiglia con stima e gratitudine.

Gigliola Marinelli